L’autopsia sul corpo di Astori: «Come se il cuore avesse rallentato»

06/03/2018 di Redazione

«Morte cardiaca senza evidenze macroscopiche, verosimilmente su base bradiaritmica», è questo l’esito dell’autopsia effettuata sul corpo del capitano della Fiorentina Davide Astori. L’esame – effettuato dal direttore Centro di patologia vascolare dell’Università di Padova, Gaetano Thiene, e dall’anatomopatologo, professore di medicina legale all’Università di Udine, Carlo Moreschi – non ha fatto emergere alcuna sorpresa rispetto a quanto emerso nelle ultime ore.

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AUTOPSIA ASTORI, IL RISULTATO

In modo particolare, sembra che il cuore di Astori abbia improvvisamente rallentato, causandone la morte. Il procuratore capo di Udine Antonio De Nicolo ha parlato alla trasmissione Rai La Vita in diretta, affermando: «Dalle prime rilevazioni non sembrerebbe trattarsi di cause esterne diverse da quelle di una morte naturale. Per la pronuncia definitiva, comunque, bisognerà attendere l’esito degli esami istologici e i consulenti hanno chiesto sessanta giorni di tempo per depositare la loro relazione».

AUTOPSIA ASTORI, I FUTURI PASSAGGI

È stato, nel frattempo, dato l’ok sul trasferimento della salma del calciatore. Nelle prossime ore arriverà a Coverciano dove verrà allestita la camera ardente, dopodiché si celebreranno i funerali nella Basilica di Santa Croce a Firenze. La procura aveva aperto – da prassi – un’indagine contro ignoti per omicidio colposo, proprio per permettere alle autorità di fare massima chiarezza su una morte dolorosa quanto difficilmente spiegabile. Ora, la famiglia si augura che l’inchiesta venga rapidamente archiviata, e che si chiarisca che l’episodio, purtroppo, è avvenuto per «una tragica fatalità, imprevedibile, inevitabile e ineluttabile».

Sarà sempre comunque difficile da capire come sia stato possibile che un ragazzo di 31 anni, sottoposto periodicamente a controlli medici regolarmente superati, sia morto improvvisamente, senza alcun sintomo mostrato nei giorni e nelle ore precedenti rispetto al decesso.

(Foto: ANSA / MAURIZIO DEGL’INNOCENTI)

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