No, il Resto del Carlino non ha pubblicato un articolo sull’aumento degli infarti tra i giovani a causa del vaccino

Un articolo vecchio e che, anche solo per una questione meramente temporale, non può far riferimento alla campagna di immunizzazione anti-Covid

12/04/2022 di Enzo Boldi

Articoli di giornale che esistono, ma non sono attuali. E così, la mente del perfetto spacciatore di bufale online decide di screenshottare il titolo e sottotitolo rimuovendo la data e dando in pasto quell’immagine al suo pubblico, generando il più classico cliché della disinformazione al tempo dei social. Di storie simili ne abbiamo affrontate molte, soprattutto in questi due anni abbondanti di pandemia e nel corso dell’intera campagna di immunizzazione anti-Covid. Ma quei vecchi sistemi di propagazione di fake news continuano ancora oggi, come accaduto con il caso dell’articolo de Il Resto del Carlino sull’aumento infarti tra i giovani.

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Tutto si basa su un gioco fatto di decontestualizzazione di una notizia, anche temporale, e di colori che vanno a sottolineare (questa volta di giallo) i concetti-chiave per poter portare avanti un certo tipo di propaganda che abbiamo imparato a conoscere molto bene (ancor più di prima) con la pandemia.

Tweet e contro tweet per assurgere tesi che nulla hanno a che vedere con quel contenuto. Perché quell’articolo esiste realmente e si tratta di un’intervista al direttore del 118 di Ravenna, Maurizio Menarini, che parla di un cospicuo aumento infarti tra giovani (ma, in generale, nella fascia d’età tra i 30 e i 50 anni).

Aumento infarti tra giovani, l’articolo del Resto del Carlino

Peccato che quell’articolo sia stato pubblicato il 16 ottobre del 2019. Lo si può evincere cliccando sul link che riporta proprio a quel pezzo-intervista scritto dalla giornalista Sara Servidei. Insomma, ben prima della pandemia dato che lo stato d’emergenza è scattato alla fine di gennaio del 2020. E, ancor di più, i primi vaccini anti-Covid sono stati somministrati a cavallo tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021. Quindi la tesi della correlazione tra l’aumento di casi di infarti cardiaci tra i giovani e la vaccinazione è temporalmente impossibile e il contenuto di quell’articolo – infatti – non parla assolutamente di tutto ciò né di un vaticinio. Ultima annotazione: perché in alto compare la scritta “Terza dose”? Il motivo, piuttosto semplice, è stato spiegato da FactaNews: si tratta dei famosi “tag” presenti sui siti per facilitare la navigazione sui portali. Insomma, si mettono in alto (in questo caso, mentre il più delle volte si trovano nella parte bassa di un sito) i temi di stretta attualità. Questi elementi si troverebbero in alto – nel caso de Il Resto del Carlino – anche andando a leggere un articolo del 2013 o 2014.

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