Ossessione Roma: Attilio Fontana non riesce a scollarsi dalla Lega Nord

Ogni volta che parla del governo e dei ministeri, fa riferimento al nome della capitale. Come un vecchio ritornello di Pontida e dintorni

22/01/2021 di Enzo Boldi

Attilio Fontana è stato un esponente di lungo corso di quella che si chiamava Lega Nord, prima della mutazione in Lega – Salvini Premier. E forse lo è ancora. La sua ossessione si chiama Roma, come quella dei vari Umberto Bossi, Mario Borghezio e compagnia cantante ai loro primi vagiti, quando ogni loro frase iniziava o finiva con il motto ‘Roma ladrona’. Poi è arrivato il nuovo corso più giovane, più fresco, più social e con ambizioni politiche anche al di sotto della Pianura Padana. Ma in alcuni esponenti, come l’attuale Presidente della Regione Lombardia, non hanno perso quel vizietto di indicare la capitale d’Italia come l’oggetto del demonio e del peccato.

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Ovviamente i toni sono meno spigolosi, diretti e senza aggettivi. Ma le modalità comunicative sono molto simili. Vediamo, per esempio, l’ultimo post Facebook pubblicato dal Presidente lombardo in relazione alle polemiche – ovviamente con Roma – sui dati dell’indice RT e la zona rossa che diventerà arancione dopo aver sgamato l’errore (che veniva proprio dagli uffici di Milano).

In realtà, come confermato da Il Corriere della Sera e dall’Ansa, la Regione Lombardia ha comunicato all’ISS dati sbagliati sull’indice Rt: numeri che hanno provocato l’ordinanza sulla zona rossa da domenica scorsa (17 gennaio). Insomma, Roma – come ama dire Attilio Fontana – ha solo agito in base a statistiche fornite e la decisione sulle maggiori limitazioni sono state, di fatto, aritmetiche.

Attilio Fontana ossessionato da Roma

Ma questo punto, già trattato da tantissime testate, ci offre uno spunto alternativo che ha come obiettivo quello di analizzare lo stile comunicativo del Presidente della Regione Lombardia. In dieci mesi di pandemia, infatti, ha condiviso ben nove post Facebook in cui si parla di Roma. E non per fare complimenti. Insomma, un mood (privo di aggettivi, non come ai tempi della Lega Nord) sembra ricalcare lo stesso canovaccio usato ai tempi del vecchio Carroccio (quello che detestava il tricolore, che insultava il Sud, che voleva staccarsi dall’Italia – i più duri e puri – e che parlava di Roma ladrona).

Partiamo dall’11 marzo del 2020, quando la situazione epidemiologica in Lombardia sembrava già essere fuori controllo.

Poi, dopo poco più di un mese, ecco tornare quel richiamo a Roma (senza mai citare governo o ministeri.

Segue, qualche giorno dopo, un altro post Facebook in cui si parla delle Lotterie.

Poi, il mese dopo, ecco ancora Roma.

Due giorni dopo: aridaje.

E neanche l’arrivo della stagione estiva ha fermato l’ossessione di Attilio Fontana per Roma.


Roma, Roma, Roma. Core de sta città

Poi le vacanze estive, l’arrivo della seconda ondata. Fino ad arrivare all’ultimo post pubblicato oggi in merito alla storia della Lombardia zona rossa che doveva essere zona arancione, ma i dati inviati la scorsa settimana (dalla Regione) erano sbagliati. E quel ritornello celato su Roma (utilizzata sempre come indirizzo del potere centrale) torna a riecheggiare. Quasi come ai tempi della Lega Nord. Quasi come un Bossi qualsiasi.

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