Attacco hacker Costa Rica, Conti raddoppia la richiesta di riscatto e minaccia di «rovesciare» il neonato governo

Il Costa Rica è sotto attacco hacker da tre settimane, il governo non cede, il riscatto raddoppia e la minaccia di rovesciare il governo si fa più concreta

17/05/2022 di Ilaria Roncone

L’attacco hacker ad opera del gruppo Conti che coinvolge le istituzioni del Costa Rica ormai da quasi un mese prosegue. E si alza la posta in gioco. Nell’ottica di quanto sta accadendo in quest’ultima settimana in Italia – dove istituzioni e ministeri sono stati vittima di attacchi DDoS senza riuscire a difendersi in modo adeguato – guardare a quello che accade in questo paese è importante e deve far prendere ancora di più consapevolezza rispetto a quello che il nostro paese deve fare per garantire un livello adeguato di cybersicurezza. Nell’ambito del massiccio attacco hacker Costa Rica che Conti sta conducendo e che ha colpito ministeri e creato il caos nell’erogazione di moltissimi servizi digitali ai cittadini, ora la richiesta di riscatto è raddoppiata: si è passati da 10 milioni a 20 milioni di dollari con annessa l’esplicita minaccia di «rovesciare» il neonato governo di Rodrigo Chaves.

LEGGI ANCHE >>> Costa Rica arriva a proclamare lo stato di emergenza nazionale per l’attacco hacker del gruppo Conti

Attacco hacker Costa Rica, ora il gruppo Conti viole 20 milioni di dollari

Weekend movimentato per il Costa Rica, con Conti che ha pubblicato sul suo sito una serie di avvertimenti ulteriori al governo – come sottolinea The Record – sottolineando che il governo Usa starebbe «sacrificando» un Costa Rica in cui Chaves mette a rischio i cittadini non volendo pagare. Mentre il 97% dei 670 GB di dati rubati sarebbe già stato fatto trapelare, lo stato di emergenza dichiarato la scorsa settimana per l’attacco hacker in corso prosegue e il riscatto è raddoppiato. Al paede dell’America Centrale è arrivato aiuto da Stati Uniti, Israele e altri paesi (gli Usa hanno anche messo una taglia di 10 milioni di dollari per informazioni su chiunque sia collegato a Conti).

Mentre le organizzazioni colpite dall’attacco continuano ad essere in tilt – tra queste troviamo ministero delle Finanze e ministero del Lavoro e della Sicurezza Sociale ma anche Fondo per lo sviluppo sociale e gli assegni familiari – Conti rincara la dose: «Perché non comprare una chiave? Non so se ci sono stati casi in cui si è verificata una situazione di emergenza nel Paese a causa di un attacco informatico? Tra una settimana cancelleremo le chiavi di decrittazione per il Costa Rica».

Minacce dirette al governo e appello ai cittadini

Uno degli ultimi messaggi è rivolto direttamente ai cittadini: «Faccio appello a tutti i residenti del Costa Rica, andate dal vostro governo e organizzate manifestazioni affinché ci paghi al più presto. Se il vostro attuale governo non riesce a stabilizzare la situazione? Forse vale la pena di cambiarlo?». Impossibile non notare l’enorme potere del gruppo Conti, che ha messo sotto scacco un intero paese e – tramite questo attacco ransomware – può cambiare le sorti delle elezioni appena passate.

Anche Bide, definito «terrorista», è nelle mire del gruppo che ha affermato di volere iniziare a contattare direttamente i funzionati governativi per avere il riscatto: «Pagate prima che sia troppo tardi, il vostro Paese è stato distrutto da 2 persone, siamo determinati a rovesciare il governo attraverso un cyberattacco, vi abbiamo già mostrato tutta la forza e il potere, avete introdotto un’emergenza».

Si va avanti così, quindi, in un paese in cui il governo ha comunicato che le tasse devono essere calcolate e pagate senza sfruttare gli strumenti online messi fuori gioco, quindi di persona presso le banche locali. Tra le altre cose, l’attacco hacker ha messo a rischio anche la fornitura di energia di una città. Paralizzato anche il meccanismo di elaborazione documenti, firme e timbri richiesti per legge e erogati dal dipartimento del Tesoro.

Share this article