Siamo al primo posto per l’aumento di attacchi ransomware tra i paesi dell’Europa occidentale

Una ricerca di Swascan restituisce dati interessanti sugli attacchi ransomware in Italia dando la possibilità non solo di quantificare ma anche di qualificare la situazione

03/06/2022 di Ilaria Roncone

Ciò che accade a livello di attacchi ransomware in Italia e nel mondo – specchio degli equilibri geopolitici del pineta – è evidente dal monitoraggio costante dei dati relativi alle cyber offensive nei vari trimestri. In particolare, quello che emerge dalle analisi effettuate da Swascan relativamente al primo trimestre del 2022 è evidente come l’Italia – seguita da Francia e da Germania – sia il primo paese del comparto Europa occidentale per aumento di attacchi ransomware subiti. Vediamo di scendere nel dettaglio dei dati più interessanti relativamente alla nota fornita da Swascan.

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Attacchi ransomware in Italia: dati destinati ad aumentare

Punto della situazione: gli attacchi ransomware subiti dal nostro paese salgono da 448 a 554 nel primo trimestre del 2022 rispetto al medesimo trimestre dello scorso anno. La ricerca della cyber security company si concentrano sulle quindici gang ransomware che risultano essere più attive nel mondo: attualmente i due gruppi che guidano la maggior parte delle attività condotte sono LockBit e Conti. Il punto interessante è che, visto l’andamento, il picco non è ancora stato raggiunto: secondo gli operatori di cybersecurity, infatti, l’attivismo in questo senso è destinato ad aumentare ulteriormente.

Seppure la stragrande maggioranza degli attacchi risulti essere concentrata ancora in Nord America – con particolare focus negli Stati Uniti – il trend risulta in crescita nell’Europa occidentale e, in particolar modo, in Italia. Quali aziende vengono prese di mira? Non è tanto una questione di settore – vengono prese di mira le tipologie più disparate, dal turistico al manifatturiero passando per il tecnologico e il sanitario, ma una questione di fatturato: il 58% delle realtà targetizzate non supera i 250 milioni di dollari di fatturato.

Pierguido Iezzi, CEO di Swascan, ha commentato i dati specificando che «nel 2022 si è notato un netto spostamento verso le pmi e questo potrebbe impattare notevolmente sulle supply chain». Ha aggiunto inoltre, in riferimento alla situazione geopolitica nel mondo, che su quel piano «è sempre più evidente l’aumento enorme della connivenza tra cyber crime e cyber war , con i due gruppi che si autoalimentano con la loro attività».

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