Poliziotti firmano ai gazebo di Salvini, parte l’inchiesta amministrativa

Giornata di firme e di gazebo per la Lega ad Ascoli Piceno. Sabato 2 febbraio, infatti, nella città marchigiana gli esponenti del Carroccio stavano manifestando la propria solidarietà a Matteo Salvini, sul caso della nave Diciotti. Due poliziotti, un uomo e una donna, sono stati fotografati mentre firmavano l’appello a un banchetto messo su dagli attivisti. La loro immagine, emblematica, ha subito fatto il giro del web grazie al senatore della Lega Paolo Arrigoni che ha postato un po’ ovunque questa fotografia.

Poliziotti firmano appello per Salvini: cosa è successo

Ora, è arrivata la notizia che i due poliziotti verranno sottoposti a un’inchiesta amministrativa. Con la loro firma, infatti, hanno violato il codice di disciplina della polizia di Stato che non prevede in alcun modo che gli agenti possano manifestare la loro opinione politica quando indossano la divisa. Quando sono comuni cittadini, infatti, i poliziotti possono anche candidarsi alle elezioni. Ma la divisa – sdoganata, tra l’altro, da Matteo Salvini che la indossa con disinvoltura anche in Parlamentovieta loro qualsiasi espressione esplicita di consenso politico.

«Ieri sui miei social ho pubblicato questa foto – ha spiegato il senatore Arrigoni -. La foto di due agenti di polizia che con un atto di generosità e coraggio nelle Marche hanno voluto sottoscrivere la raccolta firme a sostegno del Ministro dell’Interno Salvini. Poche ore dopo l’ho cancellata per ragioni di privacy e per rispetto a quei due ragazzi, sapendo che c’era il rischio che venisse strumentalizzata da chi non vede l’ora di infangare il lavoro delle nostre Forze dell’Ordine. Cosa che è prontamente avvenuta».

La difesa di Paolo Arrigoni ai poliziotti che rischiano sanzioni

Ora, se si dovesse ravvisare effettivamente una irregolarità nel comportamento dei due poliziotti, questi ultimi potrebbero essere sottoposti a procedimento e sanzioni disciplinari. Il senatore Arrigoni  – che ha sollevato suo malgrado questo polverone – non ci sta e difende i due rappresentanti delle forze dell’ordine: «Quando i colleghi e le colleghe di quei due agenti vengono insultati o malmenati da spacciatori, clandestini, criminali o dai centri sociali nessuno muove un dito per esprimere indignazione – scrive su Facebook – Basta! Io rivendico la vicinanza della Lega e del Ministro Salvini agli uomini e alle donne delle Forze dell’Ordine, che ogni giorno rischiano la vita per garantire la nostra sicurezza; ed è solo motivo di orgoglio vedere che quella stima è ricambiata, vedere che gli agenti si mobilitano per un Ministro che finalmente garantisce la loro sicurezza e la possibilità di svolgere nel migliore dei modi il loro lavoro. Sono stanco di chi cerca sempre di gettare fango verso una divisa. Quei due ragazzi hanno voluto manifestare la libertà di esprimere la loro opinione e la Lega e Matteo Salvini li tuteleranno in ogni sede».

La foto era stata pubblicata inizialmente senza filtri. Poi, era stata rimossa dallo stesso Arrigoni. Infine, il senatore ha deciso di riproporla rendendo irriconoscibili i volti degli agenti. Ma, ormai, quell’immagine era diventata di pubblico dominio.

[FOTO dall’account Facebook del senatore Paolo Arrigoni]

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