Il direttore di Libero prova a giustificare il titolo sui gay e il Pil (senza riuscirci) | VIDEO

Con quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così. E proprio con un volto emaciato dalla difficoltà di quella che sembra, a tutti gli effetti, una vera e propria arrampicata sugli specchi, Pietro Senaldi – direttore responsabile di Libero – ha provato a giustificare il titolo ‘Calano fatturato e Pil ma aumentano i gay’ comparso in prima pagina mercoledì 23 gennaio a corredo di un articolo a firma Filippo Facci.

«È un titolo che riporta un dato, due dati anzi, reali ed esistenti», ha detto Pietro Senaldi rispondendo alla domanda di Myrta Merlino sul contestato titolo di Libero. E già in quel momento l’imbarazzo sembrava evidente, anche nella postura e nell’atteggiamento di chi, con il linguaggio del corpo, mostrava segni di insofferenza derivanti da un tormento interno del tipo ‘Perché sono qui? Chi me lo ha fatto fare’, come si può notare dal video postato su Twitter da Selvaggia Lucarelli.

 

Il direttore responsabile di Libero non riesce a giustificare il titolo sui gay e il Pil

Ospite de L’Aria che Tira, in onda su La7, il direttore responsabile di Libero – figura diversa da quello editoriale, rappresentato da Vittorio Feltri – ha poi provato a motivare quel riferimento agli omosessuali, senza però chiarire quale correlazione ci sia tra il calo del Prodotto Interno Lordo e l’aumento dei gay in Italia: «Anche io ricevo da questa mattina polemiche e altro, però francamente noi per dieci, venti anni abbiamo spinto tutti a fare outing, l’outing è stato fatto, poi un giornale lo registra e la colpa diventa di quel giornale».

«Abbiamo riportato i dati in maniera asettica»

Già così non sembra esser stato molto chiaro, o almeno convincente, ma poi Pietro Sanaldi ha messo quel quid in più che spiega ancor meno la scelta di Libero di aprire in prima pagina con un titolo così sprovveduto: «Abbiamo provveduto a riportare quei dati in maniera molto asettica». Qualcosa non torna, dato che non c’è asetticità nel paragonare due fenomeni che non hanno il minimo collegamento tra loro.

(foto di copertina da diretta L’Aria che tira, su La7)

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