Le stime sul pil scendono allo 0,6%. E Di Maio se la prende con Bankitalia: «Sbaglia sempre»

19/01/2019 di Redazione

Le stime della Banca d’Italia sulla crescita del prodotto interno lordo nel 2019 generano non poco nervosismo, irritazione, disappunto, nel governo giallo-verde. Lo dimostra la reazione piccata di ieri del vicepremier e ministro di Lavoro e Sviluppo Economico Luigi Di Maio agli ultimi dati poco incoraggianti. Bankitalia ha tagliato le previsioni sull’andamento del pil per l’anno in corso dall’1% allo 0,6% con una possibilità di ‘recessione tecnica‘ (sebbene nel bollettino tecnico la parola non compaia) a fine 2018 per un quarto trimestre forse negativo dopo il -0,2% registrato nel terzo.

Pil allo 0,6? Di Maio attacca Bankitalia: «Sono diversi anni che sbaglia»

Il capo politico del Movimento 5 Stelle non ha esitato ad attaccare. Si tratta di «stime apocalittiche – ha detto Di Maio – che arrivano dalla stessa Banca d’Italia che ci ha lasciato le banche in queste condizioni perché non ha sorvegliato». E ancora: «Non è la prima volta: sono diversi anni che non ci prende. Solo è strano. Quando c’erano quelli di prima facevano stime al rialzo, ora al ribasso». I numeri di bankitalia sono amari perché a fine anno il governo ha approvato una manovra finanziaria dopo il confronto con l’Ue stimando una crescita del prodotto interno loro dell’1% con lo stesso Di Maio che ha ipotizzato anche un «boom economico».

Palazzo Chigi: «La manovra mantiene la sua validità»

Intanto prova a gettare acqua sul fuoco e manifestare fiducia una nota di Palazzo Chigi, che spiega: «Le ultime stime di Banca d’Italia sull’ultimo trimestre del 2018 e le prime previsioni per il 2019 indicano che l’impostazione di una manovra espansiva, sottolineata dal governo e sostenuta anche nel corso del negoziato con le istituzioni europee, mantiene tutta la sua validità». E ancora: «Il rallentamento economico che sta investendo tutto il continente europeo necessita di una risposta coraggiosa anche in Italia, rendendo particolarmente opportuno un rilancio della domanda interna, dei consumi e degli investimenti pubblici e privati». «Siamo fiduciosi nel fatto che le misure qualificanti del contratto di governo introdotte nella manovra, i 15 miliardi di investimenti aggiuntivi nel prossimo triennio e la profonda azione riformatrice intrapresa dal governo, volta a sbloccare l’enorme potenziale produttivo del Paese, assicureranno al Paese una crescita sostenuta».

(Foto di copertina da archivio Ansa: Luigi Di Maio a Porta a Porta. Credit immagine: ANSA / ANGELO CARCONI)

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