La Germania ha dichiarato di voler accogliere 50 dei migranti di Malta, ma la soluzione è ancora lontana

La situazione dei migranti a Malta sembra essere senza speranza. La Valletta ha fatto sapere che continuerà a non permettere lo sbarco dei migranti a bordo delle navi Sea Watch e Sea Eye fino a quando non verranno distribuiti i migranti già a terra. La Germania ha dichiarato di essere disponibile ad accoglierne 50.

Migranti, la Ue ordina collaborazione ma i migranti da ridistribuire sono troppi

Malta continua a non voler aprire i porti. Prima di accogliere i 49 migranti a bordo della Sea Watch e della Sea Eye bisognerà redistribuire tra i paesi Europei i 249 migranti arrivati negli scorsi giorni. Lo sbarco sarà permesso solo quando «un numero sufficiente di Paesi dell’Ue avranno offerto la loro accoglienza, non prima». Il ministro dell’interno tedesco Horst Seehofer ha confermato la disponibilità della Germania ad accoglierne 50: «Trovo che questa sia una sana valutazione tra la gestione della migrazione e l’atto umanitario» ha dichiarato. Anche la Francia ha detto di essere disponibile a ricevere lo stesso numero di migranti. Altri paesi che si sono fatti avanti per sbloccare la situazione sono Olanda, Portogallo, Lussemburgo e Romania, ma pare che si tratti di disponibilità «ancora molto limitate». Il lavoro coordinato della Commissione Europa, che ha invitato gli Stati a «mostrare solidarietà concreta» per permettere alle «persone a bordo» di «sbarcate in sicurezza e senza ulteriore ritardo», sembra si stia arenando in un continuo rimbalzo di responsabilità tra i diversi paesi. I numeri non sarebbero gestibili: oltre ai 249 accolti da Malta infatti, sul tavolo ci sono anche i 310 profughi salvati a dicembre dalla nave Open Arms e sbarcati in Spagna, che ha a sua volta chiesto sostegno internazionale.

L’appello dell Ong al governo Italiano: «Le condizioni a bordo peggiorano di ora in ora»

In aperto contrasto con le dichiarazioni di Matteo Salvini, il premier italiano Giuseppe Conte e il vicepremier Luigi Di Maio hanno annunciato che avrebbero accolto 15 dei migranti bloccati dal 22 dicembre a bordo delle navi Ong tedesche Sea Watch e Sea Eye. I leader del governo avevano annunciato un confronto telefonico con Malta, ma ancora non è stata detta la parola fine. Proprio a Conte si rivolge l’appello lanciato da diverse Ong: «Dopo cinque giorni dal nostro appello […] bambini, donne e uomini non hanno ancora toccato terra e restano ostaggio di una disputa tra Stati. Per questo motivo chiediamo con urgenza al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte un incontro per chiarire i passi intrapresi dall’Italia per sbloccare la situazione e la posizione del nostro Paese sulla vicenda». L’appello firmato da 23 organizzazioni continua spiegando che «le condizioni delle persone a bordo delle due navi stanno peggiorando di ora in ora e non è più possibile attendere oltre. Per questo motivo la priorità assoluta per tutti dovrebbe essere quella di lavorare affinché tutti i migranti possano toccare terra il prima possibile e non lasciarli altro tempo in mare, dando loro tutte le cure e l’assistenza umanitaria di cui hanno diritto». Anche Sea Watch, che ospita a bordo 39 migranti, ha lanciato un’altra richiesta di aiuto dal profilo twitter: «Siamo da 18 giorni nel corso di una missione di salvataggio che non vede la fine. Un soccorso si può considerare concluso solo quando le persone tratte in salvo vengono portate in un #portosicuro, a terra. I naufraghi ne hanno bisogno ora! #ApriteIPorti».

(Credits immagine di copertina: Twitter @SeaWatchItaly)

 

 

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