Dal 2020 cresceranno le accise sulla benzina. E Salvini che fa?

20/12/2018 di Enzo Boldi

Taglieremo le accise. Anzi, taglieremo le vecchie accise. Soppiantandole con altre nuove, o almeno più costose (per gli italiani). Il gioco delle tre carte emerge dal nuovo testo della Legge di Bilancio, nel quale viene indicato l’aumento dell’Iva e delle accise sui carburanti nel caso in cui non si riescano a disinnescare le clausole di salvaguardia previste dal piano triennale della Manovra economica redatta (in una nuova veste) dal Mef dopo la bocciatura della Commissione Europea e il nuovo accordo con l’UE.

Oltre all’aumento dell’Iva, l’imposta sul valore aggiunto, a garantire la clausola di salvaguardia siglata dal nostro governo con Bruxelles ci sono anche i 400 milioni in più all’anno (per il triennio 2020-2022) derivanti dalle accise sui carburanti. Nelle tabelle del capitolo dedicato all’argomento, si parla di obiettivi di gettito: in poche parole, quanto lo Stato italiano prevede di incassare in più dalla vendita di carburanti.

Tra le clausole di salvaguardia spunta l’aumento delle accise

Non ci sarà un aumento delle accise nell’immediato, dato che le tabelle riportano il dato «zero» sotto la voce 2019, ma a partire dall’anno seguente (per tre anni) qualora non si sia riusciti a disinnescare le cosiddette clausole di salvaguardia. Quindi, qualora il governo non riesca a rispettare i patti accordati con la Commissione Europea, i soldi mancanti verrebbero direttamente prelevati attraverso l’aumento delle accise sui carburanti e dell’Iva. Nelle vecchie tabelle, quelle bocciate dall’UE, il gettito derivante dall’aumento delle accise era di gran lunga inferiore (140 milioni di euro per il 2020 e 300 per il biennio successivo). Ora le carte in tavola sono cambiate.

Matteo Salvini fa retromarcia

E da Matteo Salvini, padre putativo della battaglia sul taglio delle accise, con tanto di video condiviso sui social in cui ne prometteva la cancellazione integrale come prima opera del suo governo, arriva una parziale retromarcia: «L’abolizione delle accise sulla benzina – ha ammesso il leader della Lega – è eccessivamente ottimistica. L’abolizione delle più vecchie accise è qualcosa che mi riprometto di portare a casa solo nel 2019. Per ora abbiamo bloccato gli aumenti». Per ora. Qualora il governo non riuscisse a rispettare i patti con la Commissione Europea, quel «per ora» sarà soppiantato da una nuova mano messa nelle tasche degli italiani.

(foto di copertina da Facebook)

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