Luigi Di Maio lancia il «Team mani di forbice»

20/12/2018 di Enzo Boldi

Altro che A-Team, altro che Ghostbuster. La strategia social degli esponenti del governo va sempre a caccia di frasi a effetto che, poi, possono diventare facili hashtag da condividere su Facebook, Twitter e Instagram. Ed è ecco che, dal prossimo 1° gennaio entrerà in campo una squadra specializzata nel taglio degli sprechi, per recuperare risorse economiche dai ministeri, dalle Regioni e dai Comuni: il «Team mani di forbice».

L’annuncio – già anticipato dai rumors nei mesi scorsi – è arrivato direttamente dal profilo Facebook di Luigi Di Maio che, durante un video in diretta, ha comunicato ai propri follower come saranno recuperati svariati milioni di euro dal taglio delle spese superflue in diverse sedi istituzionali. Una squadra anti-sprechi che spulcerà i bilanci di ministeri, Regioni e Comuni per far cassa ed evitare di fare ricorso all’attivazione delle clausole di salvaguardia sull’aumento dell’Iva.

Una sforbiciata agli sprechi a suon di hashtag

«Abbiamo 5 anni per cambiare davvero tutto – ha detto Luigi Di Maio nel corso della sua diretta video su Facebook -. E da gennaio oltre a far funzionare le cose che abbiamo inserito nella legge di bilancio, taglieremo molto di più le cose che non servono. Entra in azione il team ‘mani di forbice’ per tagliare gli sprechi e recuperare le risorse. Ci servirà per mettere mano a tutti gli sprechi dei ministeri, regioni, comuni. Andremo a tagliare tutto quello che non serve e recupereremo altre altre risorse per disinnescare le clausole di salvaguardia, potenziare nuovi diritti, dare più risorse alle imprese e fare tutte quelle cose che abbiamo promesso».

Chi farà parte del Team mani di forbice?

Ancora non sono noti i nomi di chi farà parte di questo esclusivo team per la salvaguardia delle clausole – per l’appunto – di salvaguardia. Difficilmente, però, i tagli che farà il team mani di forbice andrà a toccare il numero dei parlamentari, troppo complicato ridurne la quantità in corso d’opera. A tremare sono gli sprechi nei ministeri anche se leggendo l’analisi dei costi previsti per il 2019 dei due dicasteri guidati da Di Maio (86,5 milioni di euro), il taglio potrebbe partire proprio da lì.

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