Salvini, ma gli spacciatori non andavano considerati come assassini?

Un ministro dell’Interno che si lascia fotografare con una persone, Luca Lucci, che soltanto tre mesi fa ha patteggiato un anno e mezzo di carcere per spaccio di droga. Poco importa se l’occasione è rappresentata da un raduno di ultras del Milan – squadra di cui Matteo Salvini è forte sostenitore, tanto da seguirla in trasferta anche nella recente gara di Europa League ad Atene -: la situazione sembra essere paradossale anche in virtù dell’opinione del leader della Lega sugli spacciatori.

Salvini e ultrà: il patteggiamento di Luca Lucci

Matteo Salvini rifiuta qualsiasi polemica sulla sua presenza al raduno della Curva Sud e, anzi, stempera anche con una battuta – che sa molto di beffa – sul fatto di essere soltanto «un indagato tra gli altri indagati». Quando, invece, la sua posizione è molto complicata.

Cosa aveva detto Matteo Salvini sugli spacciatori

15 novembre 2018. Il ministro dell’Interno sta parlando a Napoli, nel corso di una sua visita alla città partenopea. Dal microfono, gli esce questa frase: «Ho chiesto al ministro della Giustizia di collaborare, per me gli spacciatori vanno trattati come assassini. Bisogna quintuplicare le pene, portarle a un livello dignitoso per i venditori di morte che sono».

Ieri, invece, la sua foto sorridente con il capo ultrà sembra quasi suggerire che il ministro abbia cambiato idea. Sembra paradossale che una delle più importanti istituzioni del Paese, quando si reca a una manifestazione pubblica, non conosca l’identità (e possibilmente i trascorsi) degli organizzatori della manifestazione stessa. Evidentemente, a Salvini tutta questa situazione è sfuggita di mano. Ma non può liquidare con una battuta di pessimo gusto le polemiche che si sono susseguite dopo quello scatto.

Le accuse più nette arrivano dal gruppo parlamentare di LeU che, attraverso diversi suoi esponenti, ha chiesto le dimissioni del ministro dell’Interno. Luca Lucci, l’uomo che si è fatto fotografare con Salvini al raduno della curva sud dello stadio Meazza, era finito al centro di una vicenda di spaccio di droga. In un locale di San Giovanni Milanese, infatti, faceva da tratto d’unione tra la criminalità organizzata albanese e calabrese che aveva la titolarità di quella piazza di spaccio. Dal patteggiamento alla foto con il ministro dell’Interno sono passati solo novanta giorni.

FOTO: ANSA / MATTEO BAZZI

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