Salvini scrive «xché» nel messaggio lasciato al Memoriale dell’Olocausto

Un messaggio dallo slang social e giovanile. Così Matteo Salvini ha pensato sul libro del Memoriale dell’Olocausto di Gerusalemme, durante la sua visita in Israele, un pensiero a mo’ di sms. L’X Factor del leader della Lega. Il ministro dell’Interno ha, infatti, scelto di utilizzare una dialettica – poco consona al suo ruolo istituzionale e anche al luogo in cui si trovava – per esprimere il proprio pensiero di vicinanza al popolo di Israele per le vittime della Shoah.

«Da papà, da uomo, solo dopo da ministro, il mio impegno, il mio cuore a mia vita xché questo non accada mai più e xché i bimbi, tutti i bimbi, sorridano». Così scrive Matteo Salvini nel suo messaggio sul libro del Memoriale dell’Olocausto di Gerusalemme. Belle parole, pensieri che esprimono vicinanza a un popolo che prima e durante la seconda guerra mondiale ha subito soprusi, rastrellamenti, deportazioni e omicidi di massa.

Salvini Xché

Lo scivolone da sms di Matteo Salvini in Israele

Il bel gesto, però, si perde nella scelta linguistica fatta da Matteo Salvini. Il suo messaggio è stato scritto – come ribadisce anche all’inizio della lettera – prima da uomo (e da padre), poi da ministro. Però, la scelta di scrivere «xché» (per ben due volte), con quella «x» che strizza l’occhio a uno slang da sms, social e whatsapp, cozza – e non poco – con il suo ruolo istituzionale.

Il mandato da rappresentante italiano

In quel momento, infatti, Matteo Salvini non era lì a rappresentare solo se stesso. Era lì per rappresentare tutta l’Italia che – come spesso ama sottolineare proprio lui – gli ha dato il mandato per essere uno devi volti del governo del Bel Paese. Uno scivolone, una X da mettere sopra una lettera dal sapore romantico, ma sbagliata nei modi. Forse pensava di star scrivendo sul proprio profilo Twitter.

(foto di copertina: da Twitter)

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