Cosa ha detto Matteo Salvini in piazza? Nulla di nuovo rispetto a ciò che scrive sui social

08/12/2018 di Enzo Boldi

La cosa più evidente della manifestazione di piazza del Popolo della Lega è che Matteo Salvini ha imparato a essere coerente. Aveva promesso il rispetto in onore delle vittime della tragedia di Corinaldo e il suo intervento è stato molto pacato sia nei toni che nei modi. Un’armonia anche in tutto ciò che ha pronunciato dal palco romano, ribadendo a ogni singola parola quanto quotidianamente scrive sui propri canali social. Insomma, la manifestazione della Lega sembra esser stata fatta più per «contarsi» che per proporre innovazioni. D’altronde, al governo c’è proprio Matteo Salvini e non qualcuno dell’opposizione.

Il balletto delle cifre parla di 80mila persone – per gli organizzatori – presenti in piazza del Popolo dalle prime ore di questa mattina. Altri parlano di 50mila o giù di lì. Sta di fatto che a Roma la Lega non aveva mai ottenuto una partecipazione così ampia, soprattutto per conto di gente che proveniva da ogni zona d’Italia, da Nord a Sud. Molti gli striscioni contro l’Europa, quelli in favore del «Capitano Salvini», oltre ad alcune magliette in difesa di Fredy Pacini, il gommista accusa di eccesso di legittima difesa per aver colpito a morte un ladro fuori del suo capannone in provincia di Arezzo.

Il matrimonio tra Salvini e Di Maio proseguirà

I temi caldi affrontati da Salvini sul palco sono gli stessi che si possono trovare scrollando sulla bacheca dei suoi profili social: lotta all’immigrazione, contrasto alle politiche dell’Unione Europea, legittima difesa e il lungo matrimonio da portare avanti con gli alleati della maggioranza del Movimento 5 Stelle. «Ringrazio Luigi (Di Maio, ndr) e coloro che stanno credendo in un progetto bello e coraggioso. Non farò mai saltare un governo che lavora per gli italiani, per un sondaggio», ha spiegato il leader della Lega.

Europa e Africa, tra economia e migrazione

Poi l’attacco alle istituzioni europee. «Chiedo il vostro mandato di andare a trattare con l’Ue – dice Matteo Salvini – non come ministro ma a nome di 60 milioni di italiani che vogliono lasciare ai loro figli e nipoti un’Italia migliore. Se c’è il vostro mandato non abbiamo paura di niente e di nessuno». Mandato che già ha, ed è giusto sottolinearlo. Spazio anche per la questione migranti: «L’Africa non si aspetta carità, ma si aspetta aiuto vero per studiare, curarsi, crescere, lavorare, ognuno nella sua terra senza sradicare popoli e culture. I veri razzisti erano, sono e saranno quelli che pensano di svuotare il continente africano e trattarlo come una riserva».

(foto di copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI)

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