Come si vota alle Elezioni Europee 2019

Con le Elezioni Europee 2019 in programma tra il 23 e il 26 maggio i cittadini membri di 27 Paesi dell’Ue sono chiamati ad eleggere complessivamente 705 membri dell’Europarlamento. All’Italia spettano 76 europarlamentari. Nel nostro Paese hanno diritto al voto tutti i cittadini maggiorenni, tutti coloro che entro il giorno del voto abbiano compiuto 18 anni e siano iscritti nelle liste elettorali. Ma è previsto anche il voto di cittadini di altri Stati Ue. I 76 seggi vengono assegnati con metodo proporzionale. Qui le principali informazioni su come si vota.

Come si vota alle Elezioni Europee 2019

Per votare bisogna recarsi ai seggi muniti di tessera elettorale e di un documento di riconoscimento. Ad ogni elettore viene quindi consegnata una sola scheda per le Elezione Europee, di colore diverso a seconda della circoscrizione elettorale di appartenenza.

Le circoscrizioni sono cinque: Italia nord-occidentale, che comprende Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia; Italia nord-orientale, ovvero Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna; Italia centrale, quindi Toscana, Umbria, Marche e Lazio; Italia meridionale, comprendente Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria; e infine Italia insulare, che comprende Sicilia e Sardegna. Il complesso delle circoscrizioni forma il collegio unico nazionale.

La legge elettorale

La legge elettorale delle Elezioni Europee in Italia è la numero 18 del 24 gennaio 1979, un testo che ha subito negli anni diverse modifiche (ad esempio con la legge numero 10 del 20 febbraio 2009 e la numero 65 del 22 aprile 2014). Il testo in vigore prevede un sistema elettorale proporzionale con soglia di sbarramento al 4%. Ciò significa che tutte le liste che a livello nazionale ottengono meno di 4 voti su 100 voti validi non conquistano alcun seggio. I 76 seggi destinati agli europarlamentari italiani vengono ripartiti tra le varie liste su base nazionale con metodo proporzionale con il sistema dei quozienti interi e dei maggiori resti, il metodo Hare-Niemeyer. Dopo aver determinato il numero complessivo dei seggi che spettano ad ogni lista con il conteggio nazionale si passa ad una distribuzione dei seggi nelle singole circoscrizioni. Dopo aver determinato il numero di seggi che spettano ad ogni lista in ognuna delle cinque circoscrizioni, vengono proclamati eletti alla carica di europarlamentare i candidati con il maggior numero di preferenze.

Per quanto riguarda la composizione delle liste è prevista una parità di genere: i candidati dello stesso sesso non possono eccedere la metà, con arrotondamento all’unità, e i primi due candidati della lista devono essere di sesso diverso.

La scheda

Per quanto riguarda la scheda elettorale, l’elettore vota esprimendo un voto di lista ed eventualmente uno o più voti di preferenza a uno o più candidati della lista prescelta. Il voto alla lista circoscrizionale dev’essere espresso tracciando un segno con la matita sul simbolo elettorale. L’elettore può quindi, eventualmente, esprimere una, due o tre preferenze in favore di candidati del movimento o partito votato. Il voto di preferenza dev’essere espresso scrivendo, nelle righe a fianco del contrassegno elettorale preferito, il nome e il cognome o solo il cognome dei candidati preferiti. Nel caso in cui vengano espresse più preferenze, esse devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda e della terza preferenza. È possibile ad esempio votare due donne e un uomo o due uomini e una donna, ma mai tre uomini o tre donne.

(Ultimo aggiornamento alle ore 7.00 del 23 novembre 2018. Foto di copertina da archivio Ansa: una giovane vota in un seggio elettorale alle Elezioni Europee del 2014. Credit immagine: ANSA / ANGELO CARCONI)

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