Di Maio richiama all’ordine sugli inceneritori: «Basta discussioni, non sono nemmeno nel contratto di governo»

Inceneritore si o no? nemmeno l’intervento di Roberto Fico chiarisce la vicenda. E le espulsioni dal Movimento 5 stelle?«Non ci sarà niente» -pausa- «Cioè non lo so, vediamo». Intanto nel dubbio, ci si azzuffa con Matteo Salvini che invita il sindaco di Napoli a mangiare i rifiuti. Poi interviene Luigi Di Maio, che richiama tutti all’ordine.

Fico: «Le parole di Salvini sono uno schiaffo per Napoli. No agli inceneritori»

La spaccatura giallo-verde continua ad allargarsi, e puzza di marcio. L’ultima occasione di diverbio è la costruzione di inceneritori, «uno per ogni provincia» secondo le dichiarazioni di Matteo Salvini ieri a Napoli, perché «se produci rifiuti li devi smaltire». Peccato che il sindaco della città campana si opponga, e il leader del carroccio l’ha invitato ad un’abbuffata:«Se li mangi i rifiuti. Se c’è di mezzo la salute dei bimbi e c’è incoscienza da parte di pubblici amministratori allora si può anche imporre». Una battuta di troppo, che ha scatenato le ire di Roberto Fico che oggi, sempre a Napoli, ha allungato la mano verso Luigi De Magistris. «Un ministro dell’Interno non arriva qui a dice al sindaco di Napoli che i rifiuti se li mangia, perché è il primo cittadino della capitale del sud» ha detto il presidente della Camera, difendendo anche gli attivisti che Salvini aveva definito «quattro scemi». E poi chiosa: «Le parole di Salvini sono uno schiaffo per Napoli e per la Campania». Le affermazioni del Viminale sulla necessità di creare degli inceneritori non sarebbero quindi condivise. «Posso assicurare che non ci sarà alcun inceneritore. Questa città e questa terra hanno già sofferto troppo» dice Fico dal palco dell’Ateneo Federiciano, chiarendo che il problema dei rifiuti va gestito con «impianti di riciclaggio, e di riuso dei materiali». Posizione ribadita anche dal ministro per il Mezzogiorno Barbara Lezzi, anche lei a Napoli ma presente all’Università Federico II.

Niente inceneritori, ma allora Pomigliano?

La posizione dei 5 stelle sugli inceneritori allora è un secco no. Ma Repubblica incalza Fico, chiedendogli della guerra pentastellata partita a Pomigliano contro lo stabilimento per il trattamento dell’umido. «Non conosco nel dettaglio la vicenda di Pomigliano – risponde Fico – ma certamente gli impianti di compostaggio si devono fare». E così facendo, prende le distanze dalle dichiarazioni di Dario De Falco che tuonava dal consiglio comunale «Il centro di compostaggio rifiuti a Pomigliano non s’ha da fare». Espulsione in vista? «Non ci sarà niente» ribatte sicuro Fico, poi torna indietro, «Cioè non lo so, vediamo».

Salvini ribatte: «I bambini respireranno merda». E Di Maio cerca di calmare le acque: «Il problema non si pone»

Guai a rimettere in riga Matteo Salvini. Dopo le dichiarazioni di Roberto Fico, il leader lombardo ribatte senza mezzi termini: « No agli inceneritori? Con la differenziata sei indietro, poi ci sono roghi i tossici e le discariche». Dati alla mano, Salvini non cita direttamente Fico ma è chiaro che si sta rivolgendo a lui: «Nel 2016 la Campania ha esportato in Italia e in Europa 300mila tonnellate di rifiuti con una spesa per decine di milioni di euro. Da anni non ci sono interventi. Mi chiedo: qual è la soluzione per tutelare la salute dei campani, che peraltro pagano la tassa per i rifiuti? In Lombardia ci sono ben tredici termovalorizzatori che non inquinano ma producono energia e ricchezza: chi dice sempre e solo dei “No” provoca roghi tossici e malattie». E poi, la provocazione finale: «Vallo a dire ai bambini che fra due mesi respirano merda. Non lo dico io che c’è un’emergenza, ma se il capo dei vigili del fuoco mi dice che c’è il rischio di tornare alla situazione di dieci anni fa allora devo fare qualcosa». Quel “devo fare qualcosa” diventa uno snodo importante. Iniziativa individuale o contratto di governo? Il senso di Salvini è un po’ alla “chissene frega, io lo faccio”. Ma a chiarire l’inghippo, almeno questo, ci pensa Luigi Di Maio, da Milano però. «Sono veramente dispiaciuto di questa polemica – dice il vicepremier – che, tra l’altro, si fonda sul tema degli inceneritori che, non essendo nel contratto di governo, non si pone». Se non c’è nel programma, allora è tutto risolto.

(Credits immagine di copertina: ANSA / CIRO FUSCO ;  ANSA/ANGELO CARCONI ; ANSA/CLAUDIO PERI)

Share this article