Il M5S si spacca ma non troppo, i ribelli non voteranno contro (e usciranno dall’aula)

06/11/2018 di Redazione

La spaccatura in casa M5S c’è. I dissidenti che non condividono la linea del decreto legge sicurezza concordata con gli alleati della Lega sono intenzionati ad andare fino in fondo per manifestare il proprio dissenso. Ma non lo faranno mettendo a rischio l’approvazione del provvedimento e la tenuta della maggioranza gialloverde. Come ricostruisce oggi il Corriere della Sera (articolo di Monica Guerzoni) frondisti del Senato (dove le maggioranze sono risicate) come Elena Fattori, Gregorio De Falco, Paola Nugnes e Matteo Mantero nelle votazioni decisive invece di esprimersi contro il dl dovrebbero uscire dall’aula.

Dl sicurezza, i ribelli M5S verso l’uscita dall’aula

Insomma, quello dei ribelli che accusano il Movimento 5 Stelle di essersi piegato al volere di Matteo Salvini, non sarà uno strappo vero e proprio. I dissidenti sono stato costretti ad un passo indietro e a rivedere la propria strategia dopo la decisione di porre la questione di fiducia al decreto. Si tratta di una boccata d’ossigeno per i vertici del M5S, in questi giorni alle prese con la conta di favorevoli e contrari che contraddistingue tutti i passaggi parlamentari più delicati. A Palazzo Madama i membri dei gruppi di Lega e Movimento sono 167, pochi in più della soglia della sicurezza numerica fissata tra 160 e 161 seggi. Il voto contrario dei ribelli avrebbe decisamente aumentato i pericoli.

Non è ancora chiaro tuttavia se e quali provvedimenti verranno adottati per i non allineati. Facile immaginare che il no alla fiducia avrebbe dato inizio all’iter del processo che può portare poi all’espulsione dal M5S. Tutto cambia con l’uscita dall’aula. I timori tra i pentastellati non sono stati comunque sedati dal passo indietro dei dissidenti. Se i pentastellati dovessero perdere altri pezzi la situazione sarebbe necessario un sostegno esterno da gruppo misto o altri gruppi.

(Foto di copertina da archivio Ansa: i senatori del M5S Gregorio De Falco e Paola Nugnes in aula al Senato durante la discussione del Decreto Legge sicurezza, il 5 novembre 2018. Credit immagine: ANSA / ANGELO CARCONI)

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