Luigi Di Maio vuole usare i soldi della Tav per ampliare la metro di Torino

Tav o non Tav: forse solo un po’. Le polemiche sulla realizzazione della tratta Torino-Lione dell’alta velocità continuano, e le ultime dichiarazioni del vicepremier Luigi di Maio non fanno altro che aumentare la confusione: oggi a Torino per un incontro sulla crisi aziendale Comital il ministro dello Sviluppo economico ha dichiarato che vuole «reinvestire i soldi della Tav nel territorio di Torino», ma Sergio Chiamparino ribatte: «È solo propaganda».

Luigi Di Maio tenta di rassicurare gli industriali «L’alta velocità si farà, ma sono leale con i cittadini»

La Tav si farà, senza se e senza ma, perché «è nel contratto di governo e come sempre abbiamo detto che si deve portare avanti un contratto di governo perché altrimenti non ha più senso nemmeno andare avanti», parola di Luigi Di Maio. Che fine fanno allora le decise opposizioni in lealtà con i cittadini della Val di Susa? nessun contrasto, perché come spiega il vicepremier «posso dire a chi protesta che stiamo mantenendo una promessa, che siamo stati eletti in Regione dicendo che la Tav non andava bene e siamo andati al governo al 33% dicendo che la Tav non andava bene». Le reazioni ovviamente sono un po’ confuse. « A coloro che sono perplessi dico che i soldi che risparmieremo dalla Torino-Lione saranno reinvestiti sul territorio in metro, in nuovi sistemi di mobilità, in nuove infrastrutture cittadine» ha allora chiarito Luigi Di Maio, proseguendo che  «non è che stiamo perdendo gli investimenti, stiamo dicendo soltanto che si devono spendere i soldi per fare le opere, non bisogna fare le opere per spendere i soldi».

Dal treno della Tav al treno della Metro 2

La verità sta nel mezzo. Luigi Di Maio chiarisce che non è vero che il Movimento 5 Stelle è «contro la Tav a prescindere», anzi. Si tratta, continua Di Maio, di una tecnologia innovativa e necessaria per il nostro Paese, «sopratutto per quanto riguarda la mobilità in alcune regioni che non hanno il treno» e per «il trasporto merci». Il problema risiede nella tratta Torino-Lione, un’opera che per Di Maio serve solo «per spendere soldi. Non si fanno investimenti in questo caso ma si fanno opere per sprecare denaro». Denaro che il leader 5 stelle vuole investire in tutt’altro modo, rimanendo comunque nel territorio. Questi soldi potrebbero essere reinvestiti « ad esempio per fare la metro 2 a Torino, per rilanciare le infrastrutture su questo territorio che ne ha bisogno». Chiaro no? poi, un veloce accenno al gasdotto trans-adriatico, che non guasta mai: «È chiaro che se su un’opera come la Tap dobbiamo dare venti miliardi di risarcimenti perché quelli di prima hanno firmato un accordo con Tap, il rapporto costi benefici va a farsi benedire» dice scocciato Di Maio.

Per Di Maio è un «malinteso», per gli altri «propaganda», «preoccupazione» e «demagogia»

Insomma, il No del M5S sulla Tav che ha scatenato le proteste degli industriali sarebbe solo un grande «malinteso», perché i soldi rimarranno nella regione piemontese, solo verranno destinati ad altre opere. «Non c’è nessun malinteso» ha però ribadito il presidente di Confindustria Piemonte Fabio Ravanelli, aggiungendo che c’è «una sincera preoccupazione per il futuro del nostro territorio». Rispondendo direttamente a Di Maio Ravanelli ha aggiunto che «spendere soldi per fare le opere può rimettere in moto l’economia». Critico anche Sergio Chiamparino, che dietro alla proposta di spostare i soldi dal treno alla metro vede solo «pura propaganda». Il presidente della Regione Piemonte continua spiegando che  «quei soldi sono destinati a quell’opera, quindi sono soldi che non sono mutuabili da altre parti». Un meccanismo che a quanto pare Di Maio è convinto di poter aggirare. Infine, Chiamparino si lancia in una provocazione:«Basta con questo gioco demagogico dove si contrappone infrastruttura locale con grandi opere; si danneggia tutto. Ognuno fa l’alta velocità che serve ai propri elettori, bisogna guardare agli interessi generali del paese e non a quelli del proprio orticello». Conclude poi invitandolo a brindare al primo Frecciarossa per Lione, cosi come aveva fatto per il Frecciarossa a Marcianise: «Lui ha l’età per farlo, almeno io lo spero».

(Credits immagine di copertina ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO)

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