Decreto fiscale, il momento esatto in cui Di Maio scopre che non è arrivato al Quirinale | VIDEO

Nella serata di ieri si è consumata una delle pagine più grottesche della nostra sfortunata Repubblica. Luigi Di Maio non solo ha accusato una «manina di natura tecnica o politica» di aver trasformato quella che era stata definita – per pudore – «pace fiscale» in un maxi condono anche per i capitali all’estero, con tanto di favore agli evasori seriali, ma ha anche detto che un decreto fiscale del genere «non può arrivare al Quirinale in queste condizioni».

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La sorpresa quando Di Maio scopre che il dl fiscale non è mai arrivato al Quirinale

Sempre in diretta da Bruno Vespa a Porta a Porta – anche il teatro di questa triste pagina della nostra storia politica ha un qualcosa di evocativo -, però, il vicepremier scopre che questo decreto fiscale non è mai arrivato in Quirinale. Il giornalista, infatti, gli legge la comunicazione ufficiale della Presidenza della Repubblica che specifica come il provvedimento non sia ancora pervenuto negli uffici di Sergio Mattarella. Colpo a sorpresa doppio, vista la premessa.

Il volto di Di Maio ha una piccolissima esitazione, anche se non così evidente. La telecamera stacca su Bruno Vespa che continua nella lettura del comunicato. A quel punto, Di Maio ne approfitta per recuperare un attimo e per inventarsi una battuta (di bassa leva) degna della comunicazione del Movimento 5 Stelle: «Ah, non è arrivato? – chiede stupito il ministro di Pomigliano D’Arco – Si vede che si sarà perso per strada».

Il doppio imbarazzo di Di Maio e lo scollamento nel governo

Ovviamente, il tema è troppo delicato per essere liquidato in questa maniera poco ortodossa e allora Di Maio ritorna sul fatto: «In questo modo, basterà fare uno stralcio delle parti indicate in precedenza e non ci sarà bisogno nemmeno di riunire di nuovo il consiglio dei ministri». Insomma, una mossa in difesa in un evidente momento di imbarazzo.

La comunicazione del mancato arrivo del decreto fiscale al Quirinale, infatti, denota un certo scollamento tra le componenti del governo. Una serata di caos completo e ingiustificabile.

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