Via libera del Consiglio dei Ministri al dl migranti. Esulta Matteo Salvini

24/09/2018 di Enzo Boldi

Ore 12.38, il Consiglio dei Ministri ha approvato il dl migranti, o dl sicurezza, fortemente voluto dal ministro dell’Interno e dalla Lega. Il provvedimento, che ha unificato i precedenti testi sul tema dei migranti e della sicurezza nel nostro Paese, ha provocato la gioia immediata di Matteo Salvini che si è prontamente prodigato a condividere la notizia sul proprio profilo Facebook, spiegando di essere felice per la decisione unanime del CdM.

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«Un passo avanti per rendere l’Italia più sicura», ha commentato sui social il ministro dell’Interno, spiegando come lui sia passato dalle parole ai fatti. Salvini sottolinea come questo provvedimento accelererà l’iter per i rimpatri e le espulsioni di chi si è macchiato di reati, confermati da condanne definitive.

DL migranti, stop ai rifugiati che hanno commesso reati

L’accorpamento dei testi che riguardano sicurezza e migranti è stato fortemente voluto da Matteo Salvini, che ha usato questo tema come carta carbone per la sua campagna elettorale. Il dl migranti conferma l’ampliamento del catalogo di reati che costituiscono motivo di revoca dello status di rifugiato e di quello di beneficiario di protezione sussidiaria, nel caso in cui la condanna sia confermata. In special modo per chi è stato condannato – definitivamente – per terrorismo.

DL migranti, i reati che revocherebbero lo status di rifugiato

Si parla di reati di violenza sessuale, di quelli legati al traffico, la detenzione e la produzione di sostanze stupefacenti (a uso non personale), fino ad arrivare alle più classiche rapine ed estorsione. Sotto la lente d’ingrandimento del dl migranti anche reati legati a violenza, minaccia o resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali gravi e gravissime, furto e furto in abitazione aggravati dal porto di armi o narcotici. Tra le fattispecie di reato c’è anche quello di mutilazione degli organi genitali femminili

(foto di copertina: ANSA/LUCA ZENNARO)

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