Di Maio evoca la crisi di governo sul reddito di cittadinanza

12/09/2018 di Redazione

«Stiamo parlando di assicurare 780 euro a persona, a 5 milioni in povertà assoluta. Parliamo anche di persone che lavorano ma non guadagnano, padri a madri che hanno bisogno di sfamare i figli ma non hanno reddito. Non gli voglio dare il reddito per starsene sul divano ma gli voglio dare un percorso di lavoro e reinserimento». Luigi Di Maio ha confermato così ieri sera in tv l’intenzione del governo di dare avvio con la prossima manovra finanziaria al reddito di cittadinanza, principale promessa elettorale del Movimento 5 Stelle, nella versione originale. Escludendo l’ipotesi di assegni ridotti per chi non ha reddito o ha reddito estremamente basso.

Di Maio, il reddito di cittadinanza e il rischio di una crisi di governo

Intervistato da Bianca Berlinguer nel corso del programma di Raitre Cartabianca il vicepremier ministro di Lavoro e Sviluppo Economico si è mostrato fiducioso sul raggiungimento dell’obiettivo. «Ci sono tante voci di copertura, noi dimostreremo che volere è potere e potremo raggiungere gli obiettivi che abbiamo promesso agli italiani», sono state le sue parole. E quando gli è stato chiesto ‘Quindi sicuramente avremo il reddito di cittadinanza in legge di Stabilità?’ ha anche evocato una crisi per l’esecutivo: «O c’è o c’è un grave problema per questo governo, perché il nostro obiettivo è mantenere la promessa. È chiaro che lo facciamo tenendo i conti in ordine, ma lo facciamo». Dunque, M5S pronti anche a lasciare il governo? «Agli italiani abbiamo fatto delle promesse – ha continuato Di Maio -. Non voglio minacciare il governo… noi stiamo lavorando per raggiungere l’obiettivo. È chiaro che gli italiani si aspettano che queste forze politiche che fanno parte del governo del cambiamento siano il cambiamento e mantengano le promesse».

L’ipotesi: gli assegni da maggio 2019, poco prima delle Europee

Come raccontato oggi dal quotidiano La Stampa, con un articolo di retroscena a firma di Amedeo La Mattina e Ilario Lombardo, il sogno del Movimento 5 Stelle sarebbe quello di far partire il reddito di cittadinanza a ridosso delle elezioni europee del prossimo mese di maggio, in modo da trarne anche un enorme vantaggio alle urne, proprio come avvenne nel 2014 per il governo Renzi:

Il sogno sarebbe far partire il reddito di cittadinanza dal 1 maggio, a ridosso delle urne, in un giorno simbolico come la festa dei lavoratori, per ottenere anche un effetto trascinamento come avvenne con gli 80 euro di Matteo renzi. Una deadline che non va troppo giù ai leghisti, costretti a rinunciare al loro cavallo di battaglia che è la flat tax, ridotto per il momento a una – se si farà – modestissima rimodulazione delle aliquote Irpef a una tassa piatta solo per le partite Iva e le società individuali.

(Immagine: Di Maio a Cartabianca da video Rai)

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