L’ultima ipotesi sul reddito di cittadinanza: 300 euro al mese per 4 milioni di persone

11/09/2018 di Redazione

Che reddito di cittadinanza sarà? È questo uno degli interrogativi che accompagna il confronto della maggioranza e del governo sulla prossima legge di Bilancio, dopo le aperture di Bruxelles e la disponibilità del ministro dell’Economia Giovanni Tria a mettere a disposizione risorse per l’attuazione della principale proposta programmatica del M5S. I nodi riguardano ovviamente il costo per lo Stato, l’entità dell’assegno e la platea dei beneficiari. L’ultima ipotesi è quella di introdurre un mini-sussidio da 300 euro al mese per quattro milioni di persone. Ne parla Roberto Petrini su Repubblica.

Reddito di cittadinanza, l’ultima ipotesi: il mini-sussidio da 300 euro al mese

Anche se gli esponenti del Movimento 5 Stelle continuano a parlare di assegno da 780 euro al mese per almeno 8 milioni di italiani che vivono in povertà è chiaro che non si potrà arrivare subito a quella cifra. Il reddito cittadinanza promesso dai pentastellati costa ben 17 miliardi di euro, ma la cifra a disposizione dal prossimo anno sarà molto più bassa. Se tria riuscità a trovare le coperture si arriverà al massimo a 5 miliardi di euro che finiranno ad un milione e mezzo di italiani che si trovano in condizioni di disagio. L’importo del beneficio dovrebbe aggirarsi intorno ai 300 euro. Petrini su Repubblica riporta anche il parere di Massimo Baldini, docente all’Università di Modena, secondo il quale non si potrà andare oltre un potenziamento del reddito di inclusione introdotto dal governo Gentiloni, che ha criteri di assegnazione, costi e platea differenti. Potrebbe essere dunque stabilito un reddito più basso come requisito per l’accesso al reddito di cittadinanza, con l’assegno destinato a chi vive in condizioni di povertà assoluta e non di povertà relativa.

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / LUCA ZENNARO)

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