La reazione da zitella acida di Cristiano Ronaldo

31/08/2018 di Enzo Boldi

È stato magnificato, divinizzato, esaltato e decantato. Ma adesso basta. Cristiano Ronaldo non è un supereroe solamente perché ha «muscoli d’acciaio». È un uomo come tanti, incapace di accettare una sconfitta. E lo ha dimostrato ieri sera, quando – dopo aver saputo di non esser premiato come Miglior giocatore della scorsa Champions League – ha deciso di reagire proprio come un campione non dovrebbe mai fare. Ha disertato la premiazione, con il trofeo andato al suo ex compagno di squadra Luka Modric, lasciando al direttore generale della Juventus Giuseppe Marotta l’onere di una difesa raffazzonata per il suo comportamento.

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I veri numeri uno sono quelli che accettano la sconfitta. E CR7, ieri sera, ha dimostrato di dover ancora crescere. Sul palco di Montecarlo è calato il gelo quando, durante la consegna dei premi individuali per la scorsa Champions League nessuno ha risposto «presente» quando è stato fatto il nome di Cristiano Ronaldo – che, comunque, aveva vinto il riconoscimento come miglior attaccante, davanti a Mohamed Salah e Lionel Messi.

CR7 arrogante, vince Modric e diserta la premiazione

«Ci hanno comunicato che Ronaldo non è potuto venire a ritirare il premio – ha detto il conduttore che dal palco di Montecarlo -. Lo aspettiamo per le prossime occasioni». Il gelo in platea. Le voci si rincorrevano tra il «cosa sarà successo?», «avete notizie da Torino?», ma sul volto di Giuseppe Marotta si leggeva l’imbarazzo di chi sapeva il perché.  «L’assenza di Ronaldo è una sua scelta e, in quanto tale, va rispettata» ha provato a giustificare dg bianconero, ma nelle sue parole si sentiva lo stridio delle unghie sul vetro.

CR7 arrogante di successo che non accetta insuccessi

Tra l’essere il vincente e l’essere arrogante c’è una bella differenza. Di CR7 sono state decantate le doti di leader, del vincente per antonomasia che se perde una partita a ping pong si allena notte e giorno per chiedere la rivincita (e vincere) la settimana dopo. Tutto molto bello, ma nello sport e nel calcio conta anche una dose di umiltà – magari non in campo, ma fuori sì -, anche perché a vincere il premio è stato un suo (ex) compagno di squadra con il quale ha condiviso successi e trofei negli ultimi anni. E invece no, Ronaldo ha preferito fare la figura della zitella acida.

(foto di copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO)

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