Crollata la chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, nel centro di Roma

È stato un cedimento strutturale a far crollare tre quarti del tetto della Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, nel centro di Roma. Sul posto i carabinieri del Comando di Piazza Venezia e i vigili del fuoco. Non viene esclusa l’ipotesi di reato di crollo colposo. «E’ stato un crollo grave e inaspettato poiché non aveva dato alcun segnale, al contrario del ponte di Genova» ha dichiarato il soprintendente archeologico di Roma Francesco Prosperetti.

Intorno alle 15 è stato segnalato il crollo di un’ampia parte – quasi tre quarti – del tetto della Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, che si trova in via San Pietro in Carcere nella zona del foro romano, non lontano dal Campidoglio. Fortunatamente il luogo di culto era chiuso al pubblico, e non sono stati registrati feriti. Sono pero gravi i danni strutturali: una delle volte sarebbe crollata quasi del tutto.

«Il crollo del tetto ha travolto il bel soffitto ligneo cassettonato, che era del ‘600» ha dichiarato all’ANSA la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo Alfonsina Russo, giunta sul posto insieme al soprintendente archeologico Mibac Francesco Prosperetti. «Siamo tutti qui fuori insieme con gli archeologi, gli storici dell’arte, i restauratori – ha continuato Russo – in attesa che i vigili del fuoco ci lascino entrare». Non sarebbero stati riportati danni al sottostante Carcere mamertino. Inizialmente si pensava che si fosse sfondato il pavimento, ma il sovraintendente speciale di Roma Francesco Prosperetti ha spiegato che tra la chiesa e il Carcere Mamertino c’é la Cappella del Crocifisso ed «è’ questa ad essere stata danneggiata, ma non ha alcuna rilevanza». Prosperetti ha anche aggiunto che «il crollo ha risparmiato la tela che si trovava sulla parete della chiesa, del 1650, di Carlo Maratta. Il dipinto di maggior pregio che si trovava nella chiesa di San Giuseppe dei Falegnami». Il dipinto verrà ospitato nella sede del Vicariato a San Giovanni Laterano.

La zona è attualmente transennata. La gestione dell’immobile era affidata al Fondo edifici culto del ministero dell’Interno.

Russo ha poi  dichiarato all’ANSA che la Chiesa «è di proprietà del Vicariato, e la manutenzione è di competenza della soprintendenza archeologica del Mibac». Al parco del Colosseo compete invece il sottostante Carcere Mamertino.

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La chiesa, utilizzata sopratutto per celebrare matrimoni, sorge sul carcere mamertino. La preesistente chiesa di San Pietro in carcere era stata presa in affitto dalla Congregazione dei Falegnami nel 1540. I lavori del nuovo immobile iniziarono con Giacomo della Porta nel 1597 e vennero poi completati nel 1602 sotto la direzione di Giovan Battista Montano. La chiesa venne restaurata nel 1886, con la costruzione di una nuova abside. Recentemente, come confermato dal Sovraintendente Posperetti, la facciata della chiesa era stata oggetto di lavori spiegando che all’indomani del terremoto di Amatrice venne eseguito «un censimento delle chiese danneggiate ma non vi erano stati problemi. Probabilmente per il pregevole soffitto a cassettoni non si sono potute esaminare le capriate».

(Credits immagine di copertina: video diffuso dall’account Twitter dei vigili del fuoco)

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