Save the Children si rivolge alle Nazioni Unite:«I bambini non hanno giustizia»

Il direttore di Save The Children in Birmania, Michael McGrath, ha reso noti i risultati dell’inchiesta che conferma le le violenze e le atrocità commesse nello Stato di Rakhine. Una fuga di oltre 700.000 Rohingya verso il Bangladesh, ed un impatto sui bambini: «Questi attacchi equivalgono a crimini contro l’umanità e crimini di guerra, e forse anche a un genocidio»

Save The Children per i bambini del Rakhine, I crimini dell’esercito Birmano

«Le prove presentate dall’inchiesta sono chiare. Migliaia di bambini negli stati di Rakhine, Kachin e Shan hanno sofferto enormemente le violenze perpetrate per
mano dell’esercito del Myanmar (Birmania) e di altri gruppi» ha dichiarato il direttore di Save The Children in Birmania, Michael McGrath.  L’esercito birmano ha inflitto sofferenze atroci che tutt’ora restano senza giustizia, ha continuato McGrath, dichiarando che i dati della loro inchiesta provano che «i bambini e le loro famiglie sono stati assassinati, aggrediti sessualmente e costretti a fuggire da villaggi in fiamme».

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Save The Children per i bambini del Rakhine, L’appello alle Nazioni Unite

Sempre nella stessa nota diffusa oggi, il direttore di Save the Children si rivolge direttamente al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, chiedendo «di deferire senza indugio il Myanmar alla Corte penale internazionale. Esortiamo inoltre il Consiglio dei diritti umani a istituire un meccanismo internazionale, imparziale e indipendente alla 39esima sessione di settembre, con personale esperto che ha esperienza specifica in interviste ai bambini che hanno sofferto o sono stati testimoni di atrocità. Ai bambini dovrebbe anche essere fornito un sostegno sia psicosociale che di accesso alla giustizia, così come risarcimenti e reintegri».

Save The Children per i bambini del Rakhine, che si fermi lo stato di impunità

Non è possibile continuare a tollerare in silenzio crimini di questa portata: questo è il messaggio che Save The Children vuole rivolgere al mondo. Di circa 500.000 bambini Rohingya in Bangladesh, si legge nella nota, moltissimi sono fuggiti da soli, dopo essersi ritrovati orfani o essere stati separati dai loro familiari. La missione conoscitiva realizzata da Save The Children si basa su testimonianze raccolte direttamente, parlando con molti bambini che raccontavano di sparatorie, pugnalate o bruciature. I segni delle loro storie non si limitavano a traumi e paure, ma anche a segni indelebili sul loro corpo. 

Il rapporto ha infine proposto un percorso che sia centrato sulla vittima, completo e inclusivo, con la speranza che la comunità internazionale condanni uniformemente i crimini perpetrati in tale guerra e obbligare le istituzioni statali ad assumersi la responsabilità nei confronti di una popolazione senza giustizia.

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(credit immagine di copertina: © Jack Kurtz/zReportage.com via ZUMA Press)

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