La nave Diciotti è bloccata nel porto di Catania, non scende nessun profugo

21/08/2018 di Redazione

È una situazione paradossale quella della nave Diciotti con 177 migranti a bordo arrivata ieri, alle 23.30 circa, nel porto di Catania. Non c’è stato ancora uno sbarco dal pattugliatore della Guardia Costiera. Dall’imbarcazione non è sceso nessuno dei profughi soccorsi al largo di Lampedusa. E nessun profugo, come ribadiscono più fonti, lascerà la nave in attesa della ripartizione tra i Paesi dell’Unione Europea dei migranti soccorsi. Secondo il ministro dell’Interno Matteo Salvini sull’accoglienza dei migranti l’Unione Europea non rispetta i patti, «non c’è». Dei 450 immigrati sbarcati a luglio a Pozzallo «solo la Francia ha mantenuto l’impegno, accogliendone 47 sui 50 promessi». Gli altri Paesi – Germania, Portogallo, Spagna, Irlanda e Malta – ne hanno accolti «zero». Il ministro invita poi l’Europa a indagare su La Valletta che, secondo i racconti dei migranti, li accompagna verso l’Italia e poi «li abbandona in condizioni di pericolo».

Nave Diciotti nel porti di Catania con 177 migranti a bordo, niente sbarco

A bordo della Diciotti ci sono diversi minorenni e 28 di questi, secondo l’organizzazione Save The Children, sarebbero non accompagnati. Sul molo di levante del porto di Catania è presente solo personale della Guardia Costiera, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza e dei Carabinieri, nessun volontario o appartenenti alla Protezione Civile per l’assistenza allo sbarco.

 

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L’appello di associazioni e movimenti: «Nessun uomo è illegale»

In una nota congiunta associazioni e movimenti civili chiedono che i migranti vengano aiutati. «Catania è città di solidarietà e accoglienza e vogliamo che il nostro porto sia immediatamente aperto e che le autorità lascino sbarcare le persone dalla nave Diciotti. Nessuna donna e nessun uomo è illegale. Restiamo umani». «Da molti giorni – aggiungono le associazioni nel loro appello – donne, bambini e uomini, fuggiti dalla miseria, dalla guerra e dai lager libici dove hanno subito le violenze dei trafficanti di esseri umani, si trovano sulla nave della Guardia Costiera italiana Diciotti. È inaccettabile la scelta del Governo italiano, e in particolare del ministro dell’Interno Matteo Salvini, di impedire lo sbarco nel territorio italiano di persone stremate e in precarie condizioni di salute. Nessun obiettivo politico del Governo può giustificare l’utilizzo di centinaia di vite umane come arma di ricatto, considerate carne da macello, non vite e speranze, ma numeri da distribuire o respingere». L’appello è stato firmato da: Lila, Femministorie, I Siciliani giovani, Orione, Welcome to Europe, COPE, Restiamo Umani, Rete Antirazzista catanese, Cobas, Catania Bene Comune, Comitato No Muos-No Sigonella, la città felice, Ragna-tela, Sunia Catania, Emergency gruppo territoriale di Catania.

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / ORIETTA SCARDINO)

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