Daisy Osakue: «Mi hanno scambiato per una prostituta, attaccata in quanto ragazza di colore»

30/07/2018 di Redazione

Le parole dell’atleta italiana Daisy Osakue confermano il movente del razzismo per la sua aggressione a Moncalieri di questa notte. In un primo momento, le indagini delle forze dell’ordine sembravano voler indirizzare l’accaduto su altri binari. Ma la testimonianza in prima persona della 22enne lanciatrice del disco ricostruisce nei dettagli l’accaduto.

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Daisy Osakue, il suo racconto dell’aggressione

«L’hanno fatto apposta. Non volevano colpire me come Daisy, volevano colpire me come ragazza di colore – ha detto l’atleta -. In quella zona ci sono diverse prostitute, mi avranno scambiate per una di loro. Mi era già capitato di essere vittima di episodi di razzismo, ma solo verbali. Quando però si passa all’azione, significa che si è superato un altro muro».

«Io non escludo i motivi razziali – ha continuato l’atleta -. Non voglio essere criticata per questo, ma secondo me mi hanno lanciato quell’uovo, in viso, da un’auto che viaggiava a tutta velocità, semplicemente perché sono di colore». Daisy Osakue è stata colpita da un uovo, il cui frammento le si è conficcata nell’occhio e le ha creato diversi problemi.

Daisy Osakue non salterà l’Europeo di Berlino

Fortunatamente, però, non si tratta di un infortunio particolarmente grave, che non la costringerà a saltare l’europeo di atletica leggera di Berlino: «Per fortuna è soltanto una abrasione – ha detto la ragazza -. Qualche giorno di riposo, qualche goccia e dovrei star bene. A Berlino ci vado anche se dovesse cascare il mondo». Da una caduta ci si rialza. Daisy Osakue lancerà il suo disco ancora con più forza. Urlando e tirando fuori tutta la sua fatica e tutta la sua rabbia per un episodio che doveva essere evitato.

FOTO: ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

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