Un Fontana in piena: «Lo Stato aiuti le donne a non abortire»

30/07/2018 di Enzo Boldi

Lorenzo Fontana a ruota libera su aborto, natalità e riconoscimento dei figli delle coppie gay nati all’estero con metodi – ancora – illegali in Italia. Il Ministro per la Famiglia e le disabilità del governo Conte, ha rilasciato un’intervista al quotidiano La Verità, nella quale ha parlato del ruolo che deve ricoprire lo Stato per aiutare le donne a non interrompere la gravidanza, ma anche della linea del suo Ministero nei confronti di pratiche come l’utero in affitto.

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«In molti casi l’aborto è scelto dalle donne per una preoccupazione di natura economica – spiega Lorenzo Fontana a La Verità -. È anche per questo motivo che alcune donne decidono di non avere figli. Mi piacerebbe che lo Stato fosse più vicino a loro per far capire che, nel dubbio, un figlio è meglio farlo». Il Ministro per la Famiglia ha un’idea molto chiara del perché in Italia nascano sempre meno bambini. La colpa è da ricercare nel regime fiscale che vige nel nostro Paese: «Bisogna correggere le storture del sistema fiscale. Non è giusto che le famiglie che hanno figli siano trattate fiscalmente come le famiglie che non ne hanno. Tutto ciò penalizza, di fatto, le famiglie monoreddito e porta a far percepire i figli come un peso, una spesa, quando invece rappresentano un investimento non solo per il futuro della famiglia ma per il benessere e l’economia del Paese».

Lorenzo Fontana aborto, lo Stato deve aiutare le madri a non sceglierlo

La soluzione sembra esserci, in teoria. «In questo momento storico, quando si superano i tre figli, il rischio di povertà è molto elevato. Un’assurdità, considerato che fare tanti figli è un bene per lo Stato. Bisogna trovare il modo per assicurare adeguati sgravi fiscali». In attesa che il suo Ministero – e il governo di cui fa parte – trovino i giusti accorgimenti, Fontana parla anche del ruolo attivo nella donna, sia come mamma che come lavoratrice: «Per la donna è fondamentale poter godere della propria maternità senza dover rischiare carriera o lavoro. I dati confermano che se una donna diventa mamma mantenendo il proprio lavoro, non solo tende ad avere una seconda maternità, ma contribuisce attivamente ad aumentare la produttività dell’azienda. Bisogna far capire alle imprese che il welfare è positivo per l’azienda stessa».

Lorenzo Fontana aborto, nel mirino del Ministro anche la maternità surrogata

Poi, seguendo una linea senza dubbio filo-governativa, prosegue parlando di immigrazione e di coppie gay: «Qualcuno dice che l’immigrazione ci serva per contrastare il calo demografico, ma alla lunga i costi sociali dell’integrazione sarebbe meglio finalizzarli all’aumento demografico già integrato», accusando chi sostiene i flussi migratori con il fine di ottenere manodopera a basso costo. «Non si possono riconoscere i figli di coppie dello stesso sesso nati all’estero grazie a pratiche vietate in Italia come la maternità surrogata – ha poi spiegato Lorenzo Fontana parlando dei figli delle coppie omosessuali -. Va fatto rispettare il divieto, evitando che il ricorso a queste pratiche all’estero si traduca in un aggiramento del divieto in Italia».

 

(foto di copertina: ANSA / ETTORE FERRARI)

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