Le migranti minorenni costrette a prostituirsi per attraversare la frontiera di Ventimiglia

27/07/2018 di Redazione

Il rapporto «Piccoli schiavi 2018» redatto da Save The Children contiene una notizia sconcertante. Secondo l’associazione, ci sarebbero moltissime migranti minorenni che, per attraversare la frontiera di Ventimiglia, sono costrette a prostituirsi. Si tratta, per la maggior parte, di ragazzine in transito provenienti per lo più dal Corno d’Africa e dai Paesi dell’Africa-sub-sahariana.

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Minorenni Ventimiglia, sesso in cambio del passaggio della frontiera

Le persone che permettono loro di attraversare la frontiera, sempre in base ai dati raccolti da Save The Children, devono avere da loro una cifra compresa tra i 50 e i 150 euro. E questa somma di denaro, molto spesso, viene raccolta dalle piccole migranti attraverso l’attività di prostituzione. Il fenomeno è stato definito «survival sex» e, secondo Save The Children, si è aggravato a partire dal mese di aprile 2018.

I minori migranti verrebbero poi accompagnati lungo i sentieri del «passo della morte», una strada molto pericolosa che da Grimaldi Alta, dopo aver superato le colline, arriva a Menton, prima cittadina francese.

Minorenni Ventimiglia, le altre informazioni nel rapporto Save The Children

Sempre secondo il rapporto, ci sarebbero problemi legati anche ai centri Cas, quelli di accoglienza straordinaria. In queste strutture, diverse ragazze verrebbero reclutate per entrare a far parte di questa vera e propria tratta degli esseri umani.

Al 31 maggio 2018, inoltre, 4.570 minori risultano irreperibili nel nostro Paese, hanno cioè abbandonato le strutture di accoglienza, in particolare nelle regioni del sud. Si tratta per lo più di minori eritrei (14%), somali (13%), afgani (10%), egiziani (9%) e tunisini (8%). In molti casi, si vivono esituazioni di evidente promiscuità che spingono a un determinato tipo d sfruttamento.

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