Di Maio ora se la prende con le imprese: «Confindustria fa terrorismo psicologico»

18/07/2018 di Redazione

Ieri Luigi Di Maio ha attaccato senza mezze misure le banche, oggi se la prende con parole altrettanto forti con le grandi imprese affermando che Confindustria fa «terrorismo psicologico». La principale organizzazione delle imprese manifatturiere e di servizi – ha attaccato il vicepremier e ministro in un post su Facebook – «oggi dice che con il Decreto Dignità ci saranno meno posti di lavoro. Sono gli stessi che gridavano alla catastrofe se avesse vinto il no al Referendum, poi sappiamo come è finita. Sappiamo come finirà anche in questo caso».

Di Maio: «Confindustria fa terrorismo psicologico»

«Non possiamo più fidarci di chi – ha continuato il leader M5S – cerca di fare terrorismo psicologico per impedirci di cambiare. Il Decreto Dignità combatte il precariato per permettere agli italiani, soprattutto ai più giovani, di iniziare a programmare un futuro. Cioè permette di creare quelle condizioni che sono la base per fare impresa, per rilanciare i consumi e per creare un circolo virtuoso. Dopo anni di precariato, e di leggi che hanno massacrato i lavoratori, è ormai evidente che queste politiche non hanno aiutato nessuno: né i lavoratori, né gli imprenditori. Sono convinto che gli effetti del Decreto Dignità porteranno anche Confindustria a questa conclusione. E infine un invito ai suoi follower: «Siamo dalla parte dei cittadini, e non faremo nessun passo indietro. Stateci vicino!».

 

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«Le banche la devono pagare»

Ieri in Calabria in occasione di una visita all’azienda dell’imprenditore Nino De Masi, Di Maio, ha criticato il comportamento di Mps nella vicenda che ha portato al fallimento dell’impresa e ha allargato il discorso all’intero comparto bancario. «Il sistema bancario la deve pagare perché ha avuto un atteggiamento arrogante infischiandosene dei risparmiatori e dello Stato ed è stato protetto da ambienti politici sia in questa regione che a livello nazionale. Se vogliamo sostenere le imprese dovremo ridurre l’arroganza di certe organizzazioni, quelle illegali e anche di alcune legali».

(Foto di copertina da archivio Ansa: Luigi Di Maio con il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia durante la trasmissione televisiva di La7 ‘Bersaglio mobile’. Credit immagine: ANSA / ANGELO CARCONI)

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