La nave Lifeline smentisce Toninelli che la vuole sequestrare: «Ecco il documento della bandiera olandese»

Il salvataggio di 300 migranti da parte della nave della ong tedesca Lifeline aveva mandato su tutte le furie il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli – oltre ovviamente al ministro dell’Interno Matteo Salvini -. L’esponente del Movimento 5 Stelle aveva anche chiesto informazioni al governo olandese sulla nazionalità della nave della Lifeline. Secondo Toninelli, che da questo punto di vista è in sintonia con Amsterdam, la nave sarebbe apolide, ovvero non batterebbe alcuna bandiera. Per questo motivo, nella giornata di ieri, aveva annunciato il suo sequestro una volta sbarcata in Italia, per effettuare delle verifiche sulla sua nazionalità.

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Lifeline bandiera olandese, la prova

Tuttavia, poche ore fa la Lifeline ha pubblicato sui suoi canali social il documento che proverebbe la registrazione nell’elenco delle navi olandesi. Si tratta di un certificato registrato il 19 settembre 2017, con validità fino al 19 settembre 2019 e attesta che la nave utilizzata dalla ong tedesca Lifeline batte bandiera olandese.

Nel documento, si certifica inoltre che il porto «di casa» della Lifeline è quello di Amsterdam. Secondo Toninelli, invece, la nave sarebbe pirata perché il governo olandese aveva negato qualsiasi iscrizione ai suoi registri. Tuttavia, già nel portale ufficiale dell’Imo, l’Organizzazione marittima internazionale, risulta che la Lifeline batte bandiera olandese. E ciò combacia perfettamente con il documento mostrato dalla ong sui suoi canali social.

Lifeline bandiera olandese, Toninelli non può sequestrarla

L’esibizione di questi documenti, quindi, è sufficiente per impedire all’Italia il sequestro dell’imbarcazione. E i proclami di Danilo Toninelli, dunque, cadrebbero nel vuoto e si trasformerebbero in una nuova uscita da «campagna elettorale permanente», senza riscontro nei fatti a patto di violazioni del diritto internazionale.

L’assenza di corrispondenza con quanto affermato dal governo olandese, invece, può essere spiegata con il fatto che nei registri dello Stato, viste le modeste dimensioni della nave, l’imbarcazione potrebbe non essere stata inserita (questo aspetto è previsto dall’articolo 94 della convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare). Ma l’iscrizione Imo, da questo punto di vista, è determinante. Pertanto, l’ipotesi di un sequestro agitata da Danilo Toninelli, allo stato attuale delle cose, è impraticabile.

«In Europa c’è libertà di parola, e il ministro Salvini ha il diritto di dire cose del genere, ma stiamo lavorando seguendo le leggi internazionali – ha detto a Radio Capital Axel Steier, portavoce della Ong Lifeline -. Al momento siamo a metà strada fra Libia e Malta, la situazione è tranquilla, la gente ha avuto coperte, cibo e assistenza medica dai nostri medici e infermieri. Non abbiamo feriti gravi. Speriamo che la situazione si risolva presto».

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