Di Maio vuole rivedere il lavoro di domenica

20/06/2018 di Redazione

Lato A, si invoca la chiusura delle cartelle di Equitalia (si legga Matteo Salvini). Lato B, si rilancia con la revisione del lavoro domenicale, liberalizzato dal governo tecnico di Mario Monti. Parola del ministro del Lavoro Luigi Di Maio, che risponde allo slogan del lato-Lega del governo con un altro spot di difficilissima realizzazione pratica. Questa volta, tutto targato Movimento 5 Stelle.

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Di Maio lavoro domenica, l’annuncio davanti al Mise

«Certo, siamo disposti a rivedere la legge sul lavoro di domenica – ha dichiarato Luigi Di Maio all’uscita dal ministero dello Sviluppo Economico, dove era presente un presidio di lavoratori in protesta -. Ho preso il treno in corsa, ci sono tanti problemi, di chi lavora ma anche dei datori di lavoro. Dobbiamo cercare di seguire un filo conduttore, combattere la precarietà, eliminare lo sfruttamento».

La legge a cui fa riferimento Luigi Di Maio è il decreto di Mario Monti del 2011. In seguito a quel provvedimento, che liberalizzò il lavoro domenicale, diversi negozi ed esercizi commerciali hanno colto la palla al balzo per prolungare le loro aperture. Ovviamente, la legge prevede l’obbligatorietà del riposo settimanale, ma non specifica che quest’ultimo debba avvenire di domenica.

Di Maio lavoro domenica, cosa prevede il decreto Monti

Tra l’altro, sempre secondo il decreto Monti, il lavoratore non può rifiutarsi di offrire la sua prestazione di domenica, a meno che la circostanza non sia esplicitamente vietata dal contratto di lavoro. Ora, Luigi Di Maio punta a rivedere questi aspetti. O almeno ha annunciato una revisione della legge in questione.

In ogni caso, potrebbe trattarsi anche di una battuta fine a se stessa. Luigi Di Maio, infatti, l’ha pronunciata nell’ambito di un incontro con i rappresentanti delle cooperative, avvenuto questa mattina proprio davanti al ministero dello Sviluppo Economico. La tentazione a ridurre la sua frase a uno spot della perenne campagna elettorale è tanta: «Vogliamo ridurre lo sfruttamento» – ha affermato il ministro del Lavoro.

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