I messaggi WhatsApp dei giocatori del Parma agli avversari mettono a rischio la Serie A

Il sogno del Parma – che ha conquistato la Serie A – rischia di svanire per colpa di tre messaggi WhatsApp. In modo particolare, quelli di Emanuele Calaiò e di Fabio Ceravolo. Entrambi hanno contattato i loro avversari dello Spezia, nell’ultima giornata del campionato di Serie B, per cercare di convincerli a tenere ritmi blandi nel corso del match e ad avere alcuni atteggiamenti di gioco poco agonistici («Non ci spaccare le gambe»). Ora la procura federale guidata da Giuseppe Pecoraro ha fatto partire i primi deferimenti. Ovviamente, a essere coinvolti nel provvedimento sono sia Calaiò che Ceravolo, ma la squadra – se l’illecito dovesse essere confermato – rischia di subire delle penalizzazioni in classifica, con conseguente modifica della stessa e conseguente cancellazione della promozione in Serie A.

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Parma rischia Serie A, i messaggi di Calaiò e Ceravolo

Ai messaggi di Calaiò e Ceravolo, i due giocatori dello Spezia non hanno risposto, ma hanno subito informato la società e la Procura Federale, che ha avviato l’inchiesta. Ci vorranno ora circa una decina di giorni per far partire il processo davanti al Tribunale Federale, il primo grado della giustizia sportiva. I calciatori coinvolti rischiano una squalifica, mentre se dovesse essere accertato un coinvolgimento della società di appartenenza, si passerebbe alle penalizzazioni in classifica (la pena massima sarebbe rappresentata dall’esclusione dal campionato).

Parma rischia Serie A, che tipo di provvedimenti possono essere presi

Tutto sta, dunque, a dimostrare un eventuale coinvolgimento della società del Parma nella condotta dei suoi tesserati. In questo caso, infatti, il rischio di non disputare la Serie A sarebbe davvero molto alto. Tuttavia, l’equazione non è così scontata e sarà compito della procura federale effettuare indagini approfondite in merito. In ogni caso, resta il punto fermo del deferimento ai due calciatori: per loro, invece, è molto più concreta l’eventualità di una squalifica, che potrebbe anche essere piuttosto lunga.

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