Fabrizio Corona e la prima querela della storia (a Selvaggia Lucarelli) via Instagram Stories

Pensavate di aver visto proprio tutto su Instagram? Ebbene, forse non vi è capitata sotto gli occhi la Instagram Stories odierna di Fabrizio Corona. Il fotografo dei vip, cellulare alla mano, si è recato in tribunale per sporgere querela nei confronti della blogger del Fatto Quotidiano Selvaggia Lucarelli, verosimilmente per l’articolo pubblicato il 9 marzo 2018 e intitolato «La vera dipendenza che rovina Corona: gossip e soldi facili».

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Fabrizio Corona querela Selvaggia «via social network»

Probabilmente, si tratta della prima querela della storia via Instagram Stories. Tutto il rituale, dalla consegna dei documenti fino alle firme, è stato meticolosamente ripreso da uno smartphone e pubblicato sul social network delle immagini. Addirittura – come segnalato anche da Selvaggia Lucarelli, direttamente interessata perché oggetto della querela – la cancelliera del tribunale è stata ripresa mentre, a sua volta, scattava una foto a Fabrizio Corona.

Insomma, una querelle che, prima di arrivare sui banchi dei tribunali, va avanti via social network. Sempre nel corso degli stessi video, inoltre, Fabrizio Corona aveva invitato Selvaggia Lucarelli – con toni piuttosto rustici – a confrontarsi con lui nel corso della prossima puntata di Non è l’Arena – condotta da Massimo Giletti – per poter esporre le proprie ragioni in presenza dello stesso Corona.

Fabrizio Corona querela Selvaggia, la risposta dell’editorialista del Fatto Quotidiano

La sfida, però, non è stata raccolta da Selvaggia Lucarelli che, nel frattempo, ha commentato tutta la vicenda su Twitter.

«Non andrò in tv in una puntata dedicata a un confronto col tizio che entra e esce di galera – ha scritto Selvaggia Lucarelli – perché a) non mi interessa avere alcun confronto trash con lui b) dal 14 giugno per giunta sono in vacanza in un paese molto lontano perché al contrario suo, io possiedo il passaporto».

In ogni caso, anche questo tabu è stato sfatato: da questo momento in poi, la querela verrà «notificata» direttamente sui social network. Basterà un like a tranquillizzare gli animi?

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