Flat tax, Lega e M5S si accordano su una tassa piatta che non è flat tax

11/05/2018 di Redazione

La flat tax entrerà nel contratto di governo che sarà firmato da M5s e Lega per avviare un esecutivo di cui però ancora non si conoscono né programmi nè presidente del Consiglio e i suoi ministri. Se il governo nascerà ci sarà però la flat tax tra le sue proposte più importanti. La cosa curiosa, almeno stando alle anticipazioni del Sole 24 Ore scritte da Manuela Perrone e Gianni Trovati, è che non sarà affatto una flat tax, ma si avvicinerà molto alla flat tax progressiva appoggiata, tra le ironie un po’ malposte dei social media, da Danilo Toninelli.

Flat tax, Lega e M5S inseriscono nel contratto di governo una tassa piatta con due aliquote

La Lega, a differenza di Forza Italia, ha presentato in campagna elettorale una flat tax molto aggressiva, con una sola aliquota al 15% del reddito personale. Un taglio drastico di imposte, quantificabile in perdite di gettito per  decine di miliardi di euro l’anno. Secondo il Sole 24 Ore la flat tax verrà però corretta in due modi: la prima è un’altra aliquota marginale, così da non renderla più tassa piatta, ovvero ad aliquota unica.

 

LEGGI ANCHE> GOVERNO M5S-LEGA, OGGI NUOVO INCONTRO TRA SALVINI E DI MAIO

Se fosse approvata la proposta contenuta nel contratto di governo i redditi dei contribuenti italiani verrebbero tassati in due modi: al 15% fino all’imponibile da 80 mila euro, al 20% per chi invece dichiara più di quella cifra. Oltre a questa correzione alla tassa piatta, la flat tax concepita da Lega e M5S sarà inoltre resa più progressiva da quattro deduzioni da 3 mila euro per il nucleo familiare determinate dal reddito.

Flat Tax
ANSA / LUIGI MISTRULLI

 

«La prima aliquota produrrà un triplice effetto per il gioco delle deduzioni da 3mila euro pensate dalla proposta leghista: spetteranno a tutti i componenti della famiglia se il reddito complessivo non supera i 35mila euro, saranno limitati agli attuali famigliari a carico (il coniuge che non lavora e i figli) nella fascia 35-50mila euro e scompariranno sopra quella quota. La deduzione fissa, com’era nell’ipotesi originaria del Carroccio, cancellerebbe le attuali detrazioni tranne quella sui mutui per la prima casa e gli sconti fiscali per le ristrutturazioni avviate», scrivono Trovati e Perrone sul Sole 24 Ore. La flat tax di M5S e Lega, al di là del costo davvero elevato che rende quantomeno molto difficile la sua adozione, sarà davvero poco piatta.

Share this article