Di Battista e l’inquietante citazione del discorso del bivacco di Mussolini

Alessandro Di Battista ha citato, speriamo inconsapevolmente, Benito Mussolini nel post su Facebook in cui ha espresso la sua assoluta contrarietà al governo neutrale proposto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Di Battista e l’inquietante citazione del discorso del bivacco di Mussolini

L’ex parlamentare M5S ha scritto, nella parte conclusiva del suo intervento: «Chi, dopo aver detto NO al Movimento 5 Stelle voterà la fiducia ad un governo tecnico è semplicemente un traditore della Patria. In un Paese che intende ancora mostrarsi minimamente democratico le opzioni sono due: o un governo portato avanti da chi ha vinto le elezioni o nuove votazioni il prima possibile. Bivaccare è ignobile!». Bivaccare non è un termine usato di consueto, e associato a un Parlamento ha un preciso, e inquietante, riferimento storico. Il discorso del bivacco è infatti il nome con cui è stato descritto il primo intervento di Benito Mussolini alla Camera dei Deputati dopo che gli era stato affidato l’incarico di presidente del Consiglio dei ministri del Regno d’Italia in seguito alla Marcia su Roma.

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Di Battista e il discorso del bivacco fatto da Mussolini presidente del Consiglio

Di Battista
Alessandro Di Battista lascia l’hotel Forum al termine del vertice del M5s con Beppe Grillo, Roma, 24 marzo 2018. ANSA/ANGELO CARCONI

 

Il passaggio più celebre del suo primo discorso alla Camera dei Deputati è il seguente: «Potevo fare di questa aula sorda e grigia un bivacco di manipoli: potevo sprangare il Parlamento e costituire un Governo esclusivamente di fascisti. Potevo: ma non ho, almeno in questo primo tempo, voluto». Da quel discorso, tenuto il 16 novembre del 1922, è iniziata la lunga dittatura che ha distrutto il nostro Paese. Alessandro Di Battista avrebbe fatto meglio a evitare un termine così connotato politicamente, in senso fascista, per chiudere un suo intervento sostanzialmente contro la lettera e lo spirito della Costituzione, dopo il falso attacco sui traditori della Patria, altro reperto del linguaggio nazionalista.

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