Inter-Juve, Allegri non conosce le regole del basket e se la prende con Sky per idee diverse sul calcio | VIDEO

29/04/2018 di Redazione

Massimiliano Allegri ha una sola attenuante. La partita Inter-Juventus di ieri, finita 2-3, era stata carica di adrenalina e la posta in gioco era troppo alta. Ovvio, quindi, che al termine di una gara come questa ci sia un difetto di lucidità. Ma le sue parole sul basket, il suo paragone con il calcio e la sua visione stessa dello sport di cui è protagonista mettono davvero in imbarazzo.

Intervistato dai colleghi di SkySport al termine della partita del Meazza, Allegri viene incalzato sul momento di ‘appannamento’ della sua squadra: il pareggio con il Crotone, la sconfitta contro il Napoli e la vittoria all’ultimo istante contro l’Inter che era passata in vantaggio in 10 contro 11 (contestata la direzione di gara dell’arbitro Daniele Orsato, specialmente nella gestione dei cartellini), secondo i giornalisti di Sky, sarebbero spia di un affaticamento complessivo della Juventus.

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Allegri basket, il video sulle sue teorie sportive

Massimiliano Allegri si arrabbia per questa osservazione e inizia a illustrare il suo ragionamento. «Schemi, schemi, schemi, fate troppa teoria – dice l’allenatore della Juventus -. Hai mai giocato a basket te?» chiede a Marco Cattaneo. Il conduttore del post partita Sky risponde di sì. «Ma t’hanno fatto smetter subito. Gli schemi non funzionano neanche lì che l’azione dura 24 secondi e il campo è di 20×25, non so nemmeno quanto è grande, 15×25?». In realtà le misure sarebbero 28×15, ma il fulcro del ragionamento è un altro.

Allegri basket e il paragone sbagliato con il calcio

«Lì giocano con le mani e con i piedi – dice Allegri -, lo schema non esce, la palla la danno al più bravo che fa l’uno contro uno e va a canestro. Figuriamoci se gli schemi escono nel calcio». Una visione un po’ distorta del mondo della pallacanestro, insomma. Come fa notare Lele Adani, in studio a Sky, Allegri fa il paragone sbagliato: «Nel basket anche quando mancano tre secondi, un time-out può cambiare tutto: in quella pausa l’allenatore ricorda uno schema provato e riprovato in allenamento che, se ben eseguito, ti può far cambiare la partita».

Dubbia è anche l’interpretazione dello sport di cui Allegri è stato protagonista sia da calciatore, sia da allenatore. «Il calcio è semplice: ci sono la tecnica individuale e l’organizzazione difensiva, il resto è teoria. Voi restate sulle vostre che fate bene, non ce la faccio proprio a spiegarmi». Allegri, praticamente, ha sminuito il suo compito di allenatore: sostenendo che può bastare il guizzo del campione a risolvere le partite, ha demolito qualsiasi lavoro portato avanti dalla sua categoria.

La realtà lo smentisce: in giro per l’Europa ci sono tantissime squadre che fanno dell’organizzazione complessiva e dell’allenamento sullo sviluppo del gioco il loro punto di forza, pur non avendo dei campioni al livello di Cristiano Ronaldo o Leo Messi. Il nervosismo di questa volata scudetto, insomma, sembra aver preso il sopravvento sulla lucidità d’analisi del tecnico della Juventus.

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