L’autista di autobus che lasciava a piedi i profughi

12/03/2018 di Redazione

Cosa c’entra il colore della pelle con la possibilità di usufruire del trasporto pubblico e salire su un autobus? Nulla. Eppure a Rovereto, comune della provincia di Trento, la discriminazione potrebbe essere diventata realtà. Moreno Salvetti, 41 anni, un autista di Trentino Trasporti, la società della provincia autonoma di Trento, è stato individuato come il conducente che non si è fermato diverse volte alla fermata vicino al campo profughi di Marco di Rovereto, una struttura che ospita una cinquantina di stranieri.

L’autista lasciava a piedi i profughi nei pressi di un centro

Gli episodi risalgono a dicembre scorso e sono stati resi noti in questi giorni. A denunciarli sono stati gli operatori che seguono i richiedenti asilo, alla Procura della Repubblica, con tanto di filmati. Salvetti, che è autista dal 1998, consigliere comunale ad Avio rischia un procedimento disciplinare dell’azienda e in teoria anche la sanzione più grave, il licenziamento. Stando a quanto riporta oggi il Fatto Quotidiano, dopo le segnalazioni da parte degli operatori del centro profughi, grazie al gps a bordo dei mezzi è stato accertato che in tutti i casi segnalati della mancata fermata alla guida dei mezzi c’era Salvetti. La Trentino Trasporti ha trasmesso tutte le carte alla Procura di Trento, che deve decidere se procedere per interruzione di pubblico servizio aggravata dall’odio razziale. La Provincia intanto fa sapere: «Per quanto accertato, la condotta si è concretizzata in una ripetuta violazione degli obblighi, con conseguente turbativa al regolare svolgimento del Servizio Pubblico con danno anche all’immagine della società».

A difendere Salvetti in queste ore è invece la Uil Trasporti, sostenendo che «nessuno ha fatto cenni di richiedere la fermata dell’autobus», che il conducente «ha agito in buona fede». Ma lo difende anche qualche esponente della Lega. La neodeputata Vanessa Cattoi ha espresso la sua solidarietà all’autista «che rischia il licenziamento» criticando «misure che rischiano di alimentare ulteriormente l’insofferenza dei cittadini nei confronti della presenza di migranti». Non è la prima volta che l’autista si rende protagonista di comportamenti che generano polemiche. Ad agosto scorso, dopo l’uccisione dell’orsa Kj2, ordinata dal presidente della provincia di Trento Ugo Rossi, Salvetti su Facebook augurò al governatore la stessa fine dell’animale. Parole che lo costrinsero a dimettersi dalla carica di assessore comunale ai trasporti, sport, innovazione tecnologica, ecologia e ambiente.

(Immagine da archivio Ansa di un autobus in Trentino)

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