I risultati delle elezioni fanno comodo alla Russia e avranno conseguenze sulla NATO

Non è un mistero il flirt tra Lega, Movimento 5 Stelle e la Russia di Vladimir Putin. Il faro della politica estera di Matteo Salvini è sempre puntato sul Cremlino. Lo stesso Luigi Di Maio, all’indomani di un tour negli Stati Uniti, aveva detto che il Movimento 5 Stelle avrebbe guardato favorevolmente alla Russia nello scacchiere degli equilibri internazionali.

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ELEZIONI ITALIANE FAVOREVOLI RUSSIA, L’OPINIONE DEL GUARDIAN

Secondo il quotidiano britannico The Guardian il populismo emerso in maniera così prepotente dalle elezioni italiane del 2018 sarebbe visto di buon occhio da Mosca, che potrebbe trovare – in qualsiasi futuro governo – un appoggio che solo qualche tempo fa sembrava essere non alla portata. Sia chiaro, il quotidiano britannico non parla di ingerenze russe che avrebbero condizionato il voto: anche a livello economico, infatti, il Guardian afferma che Salvini ha più volte smentito – nonostante i suoi tanti viaggi in Russia – di aver ricevuto soldi da Mosca per finanziare la sua campagna elettorale.

ELEZIONI ITALIANE FAVOREVOLI RUSSIA, NATO E LIBIA

Si riferisce, invece, alle idee in politica estera di Lega e M5S (che, con Manlio Di Stefano – uno dei maggiori esperti del Movimento in questo settore – ha più volte partecipato a convegni filo-russi). Questo andrebbe a coincidere con una maggiore clemenza del governo italiano nei confronti delle sanzioni internazionali decise per Mosca (sia quelle già in vigore, sia quelle eventuali) e nell’allontanamento del nostro Paese dalla NATO. Non un’uscita vera e propria, ma una revisione nell’utilizzo delle basi militari, ad esempio, o una maggiore opposizione alle scelte prese dall’alleanza.

Inoltre, anche in alcuni fronti caldi, gli equilibri politici potrebbero spostarsi. Il Guardian, ad esempio, parla dell’attuale situazione in Libia, dove la Russia è molto più vicina al generale Khalifa Haftar, mentre l’Italia ha finora espresso il suo appoggio al rivale Fayez Seraj. In un Paese strategico, anche per le politiche interne sull’immigrazione, le carte in tavola potrebbero cambiare. Insomma, sia che il governo venga espresso da un centro-destra a trazione Lega, sia che l’esecutivo sia guidato da Luigi Di Maio, secondo gli osservatori internazionali l’Italia sarebbe pronta a fare questo passo avanti verso Mosca.

(FOTO: ANSA / MATTEO BAZZI)

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