L’ex falegname: «Ho assunto il medico che mi salvò la mano»

Emanuele Balbo e Landino Cugola sono i protagonisti di una straordinaria storia di amicizia e di riconoscenza. Il primo è un ex falegname che nel 1978 fu vittima di un terribile incidente mentre lavorava: una sega circolare agganciò la manica del suo maglione tranciando la sua mano sinistra. Il secondo, 77 anni, uno dei pionieri della chirurgia della mano in Italia, è il medico che con un intervento durato 14 ore riuscì a reimpiantare l’arto dello sfortunato operaio. Qualche anno fa, nel 2010, Emanuele, che si è riscoperto imprenditore, ha ricontattato il professore Cugola, oramai in pensione ma attivo in varie case di cura, per fargli una proposta che desiderava da una vita: assumerlo, offrirgli la direzione sanitaria di una sua clinica, un poliambulatorio medico e di fisioterapia, un centro dove lavorano oggi 20 persone tra medici, fisioterapisti e amministrativi.

L’ex falegname diventa imprenditore e assume il medico che gli salvò la mano

A raccontarlo è il Corriere della Sera in un articolo a firma di Andrea Pasqualetto riportando la testimonianza dell’imprenditore e del medico, che ora esercita a Verona e a Peschiera del Garda.

«Ho accettato perché è un caro amico — sorride Cugola —. Rimane comunque una delle mie attività. Con Emanuele si sta bene: è espansivo, generoso, sempre molto ottimista. Anche su quel letto d’ospedale era più fiducioso di me. Mentre io temevo sempre complicanze, visti i precedenti, guardava avanti. Quando i ricoveri sono finiti non ci siamo più persi di vista. Veniva a trovarmi anche a Salò, dove mi ero trasferito per fare il primario. Poi si andava a giocare a tennis, si usciva con le famiglie…». E così, l’apprendista falegname che aveva perso la mano alla fine è diventato un imprenditore della sanità capace di «assumere» l’illustre professore che riattaccò vene, arterie e tendini del suo arto, salvandolo. «Lui è il faro del Centro medico, dove tutti i marinai devono guardare – aggiunge Balbo, in giacca e cravatta -. In quei tre anni Cugola mi ha insegnato l’amore per la medicina, l’umiltà e l’attenzione a ogni paziente. E così, non appena ho potuto investire nella sanità l’ho fatto, chiamando lui alla guida. Io gli faccio da filtro con chi bussa alla nostra porta. Cercando sempre di dare fiducia a tutti, ascoltando le loro parole fino in fondo». Balbo ha moglie, due figli e quattro aziende. E, nei ritagli di tempo, fa il consigliere comunale a Este. È il suo piccolo impero. «Nato da un grave infortunio».

(Immagine generica di una sala operatoria da archivio Ansa)

 

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