Massimo Ursino, per il Gip di Palermo non c’era volontà di uccidere

Massimo Ursino è stato picchiato ma nell’aggressione organizzata da alcuni attivisti dei centri sociali di Palermo non sono riscontrabili elementi che indichino una volontà di uccidere. Per questo motivo il Gip di Palermo ha dequalificato il reato per cui sono indagati Gianmarco Codradro e Carlo Mancuso, i due antagonisti arrestati dopo il pestaggio di Massimo Ursino con l’accusa di tentato omicidio. Codraro e Mancuso sono stati scarcerati dopo la decisione del giudice Roberto Riggio, che ha imposto loro il divieto di dimora a Palermo. I due attivisti dei centri sociali si sono trasferiti a Milazzo e nel trapanese.

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Il magistrato ha rimarcato nel dispositivo che ha scarcerato Gianmarco Codraro e Carlo Mancuso come l’aggressione sia avvenuta «senza l’utilizzo di alcuna arma o strumento utilizzabile per colpire. Gli autori hanno commesso il fatto con scarpe da tennis e non con calzature (come scarponi) che avrebbero potuto comportare ben più gravi lesioni e l’esito fatale», rimarca il giudice Roberto Riggo.

 

Per il gip di Palermo le modalità della violenza non indicano un intento omicida, visto che il video rendeva facilmente identificabili gli autori e il nastro adesivo con cui è stato legato Massimo Ursino sembra più un gesto di derisione.

 

«Si trata di un gesto verosimilmente dimostrativo di sottomissione per mettere la vittima in situazione di impotenza che appare poco conciliante con la volontà di uccidere: infatti verosimilmente ove vi fosse stata una reale volontà omicida, gli autori del fatto dopo che l’Ursino era a terra avrebbero tutti insieme continuato a colpirlo per provocarne il decesso senza perdere tempo nel bloccargli le gambe. La circostanza che sia stato girato e poi diffuso un video, così da lasciar traccia e consentire di risalire agli autori appare poco conciliabile con la condotta di chi vuol commettere un reato per cui è previsto il carcere a vita», come riporta La Repubblica.

 

Uno dei due attivisti dei centri sociali palermitani, Gianmarco Codraro, è intervenuto su Facebook commentando così la sua scarcerazione. «Ed eccoci di nuovo qua, alla faccia di chi ci vuole male!  Non posso fare altro che mandare un abbraccio ed un ringraziamento a tutte le mie compagne e i miei compagni, all’avvocato Giorgio Bisagna, a chi in vario modo ci ha sostenuto e a chi ha espresso solidarietà e vicinanza. E, infine, un ringraziamento alle migliaia di antifascisti che ieri hanno riempito le strade di Palermo. Quello che si doveva dimostrare, ancora una volta, si è dimostrato. Non ci ferma nessuno! Avanti Antifa!!»

Foto copertina: ANSA/ MIKE PALAZZOTTO

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