L’assurda teoria del complotto sulla sparatoria in Florida che YouTube ancora non censura

Sono ancora negli occhi di tutti le immagini della sparatoria alla Marjory Stoneman Douglas High School, in Florida. In quella circostanza, Nicholas Cruz – un ex studente dell’istituto – ha ucciso 17 persone e ne ha ferite altre 15. Eppure è incredibile che, a pochi giorni di distanza da un evento che ha fatto ripiombare gli Stati Uniti nell’eterno dibattito sulla libera circolazione di armi, un’orrenda fake news complottista abbia trovato spazio su uno dei principali canali social. YouTube, infatti, ha promosso come video di tendenza una clip che sosteneva che uno dei sopravvissuti fosse un attore pagato per intraprendere azioni di comunicazione contro Donald Trump.

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Teoria complotto sparatoria Florida, cosa è successo su YouTube

Il video è stato in tendenza per diverse ore, comparendo nella parte alta della schermata di YouTube. Soltanto in seguito a centinaia di segnalazioni, di post e di tweet – come riportato da Business Insider UK – il materiale è stato rimosso.

Nel video si metteva in collegamento la testimonianza di David Hogg, uno dei sopravvissuti alla strage in Florida, a diversi telegiornali e media (in queste interviste, il ragazzo ha chiesto ripetutamente che fosse posta una limitazione all’utilizzo delle armi) con una precedente intervista dello stesso Hogg a un notiziario locale della CBS di Los Angeles. In quest’ultimo contributo video, il ragazzo raccontava di un suo litigio con un bagnino del posto. Tanto sarebbe bastato, secondo i teorici del complotto, a ricavare la «certezza» di David Hogg come attore pagato dalle televisioni per affrontare un tema così scottante per mettere in imbarazzo le posizioni repubblicane.

Teoria complotto sparatoria Florida, una diffusione virale

Il video ha avuto più di 200mila visualizzazioni in un’unica giornata e YouTube non è stato in grado di limitare la sua portata. La clip è stata contrassegnata dall’autore come «virale» ed è entrata in un flusso di notizie di forte attualità, dal momento che promuoveva immagini della sparatoria in Florida, una tematica molto sentita nel dibattito politico statunitense degli ultimi giorni.

Ma sorprende il fatto che l’algoritmo di un social media così importante come YouTube sia stato aggirato da poche e semplici mosse. Questo nonostante l’azienda di San Bruno abbia implementato di recente la sua lotta alle fake news (promuovendo solo i contenuti provenienti da fonti attendibili) e assumendo diversi moderatori per tenere sotto controllo i flussi che sfuggono al check delle macchine. Ma evidentemente tutto questo non è bastato.

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