Papa Francesco ha sbagliato a concedere a Recep Tayyip Erdogan la visita a Roma

Papa Francesco ha sbagliato ad accettare la visita di Recep Tayyip Erdogan. Il pontefice probabilmente esporrà le sue critiche al presidente turco su svariati dossier della politica internazionale durante il loro colloquio, ma la visita di Erdogan a Roma non avrebbe dovuto svolgersi. Senza il sì di Papa Francesco non sarebbe mai venuto in Italia: si tratta della prima visita di un capo di Stato turco in Vaticano negli ultimi sessant’anni.

Papa Francesco ha sbagliato a concedere a Recep Tayyip Erdogan la visita a Roma

La torsione autoritaria e nazionalista della Turchia sempre più islamizzata di Erdogan è uno dei problemi più gravi creatisi nello scenario mediorientale nell’ultimo decennio. Ankara è stato un alleato strategico dell’Europa e dell’Occidente ai tempi della Guerra Fredda, e nonostante le pulsioni autoritarie del kemalismo fossero tanto problematiche quanto sbagliate i quindici anni di Erdogan al potere hanno trasformato la Turchia in un potenziale nemico. Questo non deve succedere, ma le pressioni internazionali per correggere la linea di Ankara – in primis economiche, visto che senza le esportazioni in Europa la Turchia collasserebbe a livello economico – devono proseguire e non si può concedere un riconoscimento pieno a Recep Tayyip Erdogan. Negli ultimi anni il presidente turco ha sorpassato diverse linee rosse che devono portare a un ripensamento della politica dell’Europa nei suoi confronti. L’attivismo della Turchia in Siria è stato molto dannoso e ha aggravato il caos in quel Paese distrutto da una guerra civile interminabile.

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La repressione dei curdi ha raggiunto livelli inaccettabili da ormai troppo tempo, senza che quel popolo oppresso, fondamentale per il contrasto al terrorismo islamico nell’area, sia difeso con il giusto coraggio.  Nelle ultime settimane si sta verificando una folle iniziativa militare per cambiare la linea del confine tra Turchia e Siria, con l’uccisione di centinaia di curdi ad Afrin. Recep Tayyip Erdogan ha trasformato la Turchia in una Repubblica sempre più autoritaria, con il mancato rispetto di fondamentali diritti umani, nel suo tentativo di islamizzare un Paese fondato sul principio della laicità della democrazia. La repressione successiva al mancato golpe appare un riuscito colpo di Stato per consolidare ulteriormente il potere già senza limiti visibili concentrato nelle mani di Erdogan. Le provocazioni del presidente turco sono costanti da ormai molto tempo, come la sua sfida alla Germania o la richiesta di entrare nell’UE. Papa Francesco avrebbe dovuto negare un riconoscimento così importante come la visita di Stato a Erdogan, che tenta di riaffermare un ruolo centrale nello scenario internazionale quando si merita la qualifica di paria.

Foto copertina: Turkish Presidency/Depo Photos via ZUMA Wire

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