Matteo Salvini ripete la bufala delle pensioni introdotte da Benito Mussolini

Matteo Salvini ha diffuso di nuovo la bufala delle pensioni pubbliche introdotte da Benito Mussolini. Una falsità storica smentita più volte, ma che ancora circola grazie all’eccessiva tolleranza dell’opinione pubblica  verso gli inesistenti del regime fascista, come ricordato giustamente dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Matteo Salvini ripete la bufala delle pensioni introdotte da Benito Mussolini

Matteo Salvini è intervenuto a Radio Capital, nella trasmissione mattutina Circo Massimo condotta da Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto, e nell’ultimo frammento del programma ha risposto a una domanda sulle affermazioni del capo dello Stato im erito al fascismo, ha risposto così: «Che durante il periodo del fascismo si siano fatte tante cose e si sia introdotto ad esempio il sistema delle pensioni è una evidenza». Quanto detto da Salvini sul sistema delle pensioni è assolutamente falso.

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Il sito dell’INPS lo spiega in maniera molto semplice e chiara: la previdenza pubblica è stato introdotta a fine ‘800, resa obbligatoria nel 1919, mentre durante il regime fascista sono state adottate altre riforme di ampliamento del sistema previdenziale.

Nel 1898 la previdenza sociale muove i primi passi con la fondazione della Cassa Nazionale di previdenza per l’invalidità e la vecchiaia degli operai. Si tratta di un’assicurazione volontaria integrata da un contributo di incoraggiamento dello Stato e dal contributo anch’esso libero degli imprenditori. Nel 1919, dopo circa un ventennio di attività, l’assicurazione per l’invalidità e la vecchiaia diventa obbligatoria e interessa 12 milioni di lavoratori. È il primo passo verso un sistema che intende proteggere il lavoratore da tutti gli eventi che possono intaccare il reddito individuale e familiare. Nel 1933 la CNAS assume la denominazione di Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale, ente di diritto pubblico dotato di personalità giuridica e gestione autonoma che, dal 1943, diviene definitivamente Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Nel 1939 sono istituite le assicurazioni contro la disoccupazione e la tubercolosi e vengono istituiti gli assegni familiari. Vengono altresì istituite le integrazioni salariali per i lavoratori sospesi o a orario ridotto. Il limite di età per il conseguimento della pensione di vecchiaia viene ridotto a 60 anni per gli uomini e 55 per le donne; viene istituita la pensione di reversibilità a favore dei superstiti dell’assicurato e del pensionato.

Come spiega l’INPS, durante il fascismo il sistema dell’assicurazione obbligatoria per la quiescenza del lavoro ha assunto il nome di previdenza sociale, e forse per questo la bufala, con una origine solo nominalistica, persiste ancora così a lungo. Altra fake news ricorrente sono le pensioni sociali introdotte dal Duce: in realtà sono state adottate nel 1969. Matteo Salvini, come ricorda Leonardo Bianchi, ha già ripetuto più volte la bufala delle pensioni introdotte da Benito Mussolini.

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