Olbia, nella parrocchia di don Alessandro «Siamo l’esercito del selfie» diventa «Siamo l’esercito del Cristo» | VIDEO

06/12/2017 di Redazione

Don Alessandro Cossu della parrocchia di San Teodoro (Olbia) sta diventando in queste ore il nuovo fenomeno del web. Il sacerdote, infatti, si è inventato una cover tutta sua di Siamo l’esercito del selfie, noto tormentone estivo di Arisa e Lorenzo Fragola, trasformandola in Siamo l’esercito del Cristo. Una modifica del testo che è stata resa pubblica sui social network sia nella versione da «solista» del parroco (che sta riscuotendo tantissimo successo tra pagine e gruppi Facebook), sia nella versione interpretata dai ragazzini che si stanno avvicinando al sacramento della cresima. Quest’ultima esibizione, con tanto di coro parrocchiale, è stata proposta al vescovo Sebastiano Sanguinetti. Che ha commentato il tutto con toni entusiastici.

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SIAMO L’ESERCITO DEL CRISTO, L’ESIBIZIONE IN CHIESA

SIAMO L’ESERCITO DEL CRISTO, LA VERSIONE DI DON ALESSANDRO

L’esibizione, a quanto pare, è stata oggetto di un lungo periodo di preparazione. Lo stesso don Alessandro Cossu, infatti, aveva interpretato da solista la sua personalissima versione della hit dell’estate 2017.

Il testo della canzone, rivisto e interpretato dal sacerdote sardo, ricalca la melodia della canzone di Arisa e Lorenzo Fragola, ma propone diversi cambiamenti nel testo. Innanzitutto parte con un «Hai presente la messa il sabato sera?» e continua con il ritornello «Siamo l’esercito del Cristo/ di chi lo prega con l’iPhone […] Gesù mi manchi, 
mi manchi, 
mi manchi, 
mi manchi in carne ed ossa / 
Mi manchi nella testa 
delle cose che non ho».

«È un’esperienza di festa, è un’esperienza di gioia – ha commentato il vescovo Sanguinetti al termine dell’esibizione in chiesa -. Sarebbe bellissimo vivere in una chiesa giovane e in una chiesa di giovani». Soddisfatto anche il parroco don Alessandro che ha spiegato così l’iniziativa: «Non badate alla voce né alla bravura – ha detto – ma alla buona volontà di coinvolgere i giovani e dimostrare che anche la parrocchia può essere un luogo gioioso».

(FOTO sceenshot da YouTube)

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