I “centopercentoanimalisti” che esultano per la morte dei cacciatori | GALLERY

09/10/2017 di Redazione

Immagini di spumante, faccine sorridenti, prosit e cin cin: su Facebook, da quando è ripartita la stagione di caccia, ci sono dei “centopercentoanimalisti” che esultano per la morte dei cacciatori. La loro pagina si chiama proprio così – Centopercentoanimalisti – ed è collegata ad un blog e ad un’associazione (nata nel 2003) omonimi. Sul social network sono attivissimi: pubblicano due/tre post al giorno, raccogliendo dalla cronaca le storie di incidenti in cui sono coinvolti appassionati di arte venatoria. E così hanno racimolato oltre 16.000 like, di persone che – almeno a guardare ai commenti sulla pagina – la pensano esattamente come loro.

Il loro motto è «Per salvare la vita degli Animali, bisogna prima rovinare quella degli aguzzini» (la citazione è di uno dei fondatori dell’associazione Centopercentoanimalisti, Paolo Mocavero) e i loro post su Facebook sono veramente di dubbio gusto. «Potevano essere due…» scrivevano qualche ora fa a corredo di un articolo in cui raccontavano di un uomo di 34 anni che dopo un litigio ha ucciso il padre con il fucile da caccia e ha poi rivolto l’arma contro di sé, sparandosi prima alla mandibola e poi al ventre. Il figlio è ancora vivo, ma in gravissime condizioni. E mentre i medici tentano di salvarlo, gli “animalisti” esultano per la morte del padre cacciatore.

I POST ASSURDI DELLA PAGINA CENTOPERCENTOANIMALISTI IN CUI SI ESULTA PER LA MORTE DEI CACCIATORI

Sono decine i post in cui i “centopercentoanimalisti” esultano per la morte dei cacciatori: «Cacciatore di Pinzolo muore d’infarto, alla salute!»; «Questa merita: cena di cacciatori, parte un colpo e un cacciatore muore!», con l’immagine di una fragorosa risata. I commenti degli altri “centopercentoanimalisti” sono ancora più assurdi: si augurano la morte dei cacciatori feriti, «meno uno» quando qualcuno muore, «Che bella notizia», «Mille di questi giorni». Stupisce che sotto ai post in cui esultano per la morte dei cacciatori, non ci sia nemmeno un commento di rimprovero, soprattutto perché la pagina è pubblica. La sensazione – rinforzata da una risposta di uno degli amministratori della pagina – è che vengano tutti cancellati.

Lecito e condivisibile essere contrari alla caccia, ma augurare la morte alle persone ed esultare per le disgrazie altrui non è accettabile: questi post, tra l’altro, sviliscono anche il senso di tutte le altre sacrosante battaglie animaliste che il gruppo cavalca. E se – come dicono – sono “centopercentoanimalisti”, stupisce allora che abbiano dimenticato che anche gli esseri umani sono animali.

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