Laura Boldrini risponde alla mamma di Tiziana Cantone: «Nessuna giustizia privilegiata per me»

La presidente della Camera Laura Boldrini non ha esitato a rispondere alle parole della mamma di Tiziana CantoneMaria Teresa Giglio aveva detto al quotidiano Il Mattino che per le offese sui social alla terza carica dello Stato erano stati subito presi provvedimenti ed «erano stati immediatamente individuati i colpevoli». La Boldrini, dalle colonne dello stesso giornale, ha scritto una lettera per chiarire la dinamica dei fatti.

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LAURA BOLDRINI MAMMA TIZIANA CANTONE, LA RISPOSTA DELLA PRESIDENTE DELLA CAMERA

«Esprimo una volta di più la mia vicinanza per il suo insostenibile dolore di madre – scrive Laura Boldrini -, ma non c’è stata alcuna giustizia privilegiata che si sia messa immediatamente in moto in conseguenza della mia recente decisione di procedere per le vie legali contro chi in rete insulta e minaccia».

Laura Boldrini, infatti, ha sottolineato come, di fronte all’uso indiscriminato della rete, non ci può essere alcuna difesa, che i responsabili degli insulti nei suoi confronti non dovevano essere identificati perché non hanno avuto remore nel firmarsi con il nome e con il cognome e che le offese più basse scritte sui social network non sono ancora state rimosse.

LAURA BOLDRINI MAMMA TIZIANA CANTONE: L’IMPEGNO CONTRO IL CYBERBULLISMO

Inoltre, la presidente della Camera ha ricordato il suo impegno per cercare di tutelare tutte le vittime della rete: ha ricordato Carolina, la ragazza di Novara che si è uccisa perché non sopportava la gogna social impostale da quelli che credeva essere suoi «amici», ha sottolineato il suo impegno diretto con i vertici di Facebook e il suo colloquio con il vice di Mark Zuckerberg, Richard Allan, proprio a proposito del caso di Tiziana Cantone, ha elencato le numerose iniziative del Parlamento e quelle ancora da mettere in pratica da parte del governo per cercare di mettere un argine al fenomeno del cyberbullismo.

Infine, la Boldrini ha concluso il suo intervento: «In uno Stato di diritto, il cittadino che viene aggredito non può essere lasciato solo e senza difese».

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