Il terrorista che sorrideva mentre uccideva sulla Rambla

Ci sono tanti elementi collegati che riguardano gli attacchi terroristici a Barcellona e a Cambrils. Testimonianze, indiscrezioni delle autorità, curiosità via social. Quella che sta colpendo maggiormente l’opinione pubblica di tutto il mondo arriva direttamente dalla viva voce di un testimone oculare dell’attacco sulla Rambla di Barcellona.

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SORRISO TERRORISTA, IL DETTAGLIO INQUIETANTE

Il Corriere della Sera, nella sua edizione cartacea odierna, riporta, in un pezzo arrivato direttamente dall’inviato nella città catalana, il racconto di un giovane che si trovava proprio sul luogo del tragico evento, nel pieno dell’attentato terroristico. In base a questo racconto, giunto da una voce spaventata e disperata, l’uomo che si trovava alla guida del van e che ha seminato la morte sulla Rambla «aveva una barba rada e sorrideva». Già, sorrideva. Mentre ammazzava, mentre procedeva a zig-zag per cercare di colpire più vittime.

E il presunto sorriso del terrorista ha indignato l’opinione pubblica e i cronisti che hanno cercato di avere conferma di questo dettaglio inquietante. Alcuni inviati sul posto hanno chiesto ad altri testimoni se avessero notato questo ghigno sul volto dell’autista del van che ha ucciso almeno 13 persone e ne ha ferite altre 100. E pare che siano stati in tanti a notarlo.

SORRISO TERRORISTA, LE TESTIMONIANZE

Ad aggiungere un altro elemento assolutamente preoccupante è il fatto che proprio il terrorista alla guida non sia stato ancora identificato e, in questo momento, si trovi in fuga, ricercato dalla polizia. «Aveva una maglietta grigia e sembrava molto alterato, come sotto l’effetto di droghe» ha riferito un altro testimone, mentre un ragazzo ha descritto l’uomo come «un giovane di vent’anni, dal bel viso».

Il terrorista della porta accanto, insomma. Con quell’imperdonabile sorriso sul bel volto mentre, come se fosse in un videogioco di guerra, uccideva il maggior numero di persone possibile. E seminava il panico nel cuore di un’Europa sempre più indifesa.

(FOTO: ARCHIVIO/ANSA)

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