Trump, proteste negli Usa e in Europa contro la sua lotta all’immigrazione

30/01/2017 di Andrea Mollica

Le proteste contro Donald Trump sono proseguite negli Stati Uniti. Decine di migliaia di persone sono scese in piazza così si sono ammassate negli aeroporti per manifestare il loro dissenso verso il decreto esecutivo che ha vietato l’ingresso, temporaneo, per i cittadini provenienti da 7 Paesi musulmani giudicati pericolosi. L’ atto presidenziale ha portato al fermo di centinaia di persone provenienti da queste Nazioni, come Iraq, Iran o Siria, sbarcate negli Stati Uniti lo scorso weekend. Nelle principali metropoli americane, come racconta Reuters, ci sono stati cortei e manifestazioni, che hanno attirato numeri significativi di partecipazione. A Boston oltre 10 mila persone hanno sfilato contro le misure di Trump, mentre a New York, Washington DC così come Los Angeles si sono visti nuovi cortei molto affollati dopo la marcia delle Donne del weeekend precedente. I senatori e deputati democratici hanno attaccato le scelte presidenziali su immigrazione e accoglienza, mentre anche alcuni repubblicani, come l’ex candidato alla Casa Bianca John McCain, ha manifestato riserve verso il decreto esecutivo. Donald Trump ha difeso su Twitter come in un comunicato della Casa Bianca le misure restrittive sull’immigrazione, rimarcando come si tratti di blocchi temporanei.

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Il presidente ha ribadito come si tratti di misure volte a rafforzare la sicurezza dei cittadini statunitensi, e non a contrastare una specifica religione. Trump ha voluto rispondere alle critiche interne così come estere ricevute dopo l’adozione del decreto esecutivo. In Europa diversi leader, come Angela Merkel, hanno manifestato molti dubbi sulle misure. La cancelliera tedesca ha spiegato nella prima telefonata con Trump da quando è presidente come la Convenzione di Ginevra obblighi gli Stati firmatari ad accogliere le persone per cause umanitarie. Critiche agli Stati Uniti sono arrivate anche dal Governo del Regno Unito.

Foto copertina: immagine tratta da Twitter

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