«Vi spiego perché gli italiani credono alle bufale»

Gli italiani credono alle bufale e a cifre che in realtà non esistono. L’ultimo libro di Nando Pagnoncelli, Dare i numeri. Le percezioni sbagliate sulla realtà sociale fotografa questa visione. Il lavoro, pubblicato dalle Edizioni Dehoniane di Bologna, mostra come ci sia tanta parte della popolazione che non sa, non legge, non ascolta con attenzione giornali radio o telegiornali, non si informa. Ne parla oggi il Corriere della Sera. Nella postfazione di Ilvo Diamanti «la realtà percepita è quella che conta. Cioè: la realtà reale». «Il 71% dei nostri connazionali», riporta Pagnoncelli, «ignora che l’Italia, grazie alla presenza di oltre quattro milioni di imprese, è il secondo Paese manifatturiero d’Europa dopo la Germania».

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BUFALE: GLI ITALIaNI NON SI INFORMANO. LE CIFRE DELL’IGNORANZA

Di chi è la colpa? Di internet. Secondo lo studio Ipsos, condotto tra il 2014 e il 2015 prima in 14 e poi in 33 Paesi, che abbiamo un serio problema: l’ignoranza.

È diffuso un «analfabetismo numerico»: «non hanno dimestichezza con i numeri e le percentuali, faticano ad orientarsi e a formulare stime corrette, finendo spesso col generalizzare, amplificando o attenuando significativamente la portata della realtà». Peggio: si formano nelle loro opinioni sul «sentito dire». Ed ecco i risultati che dicevamo: la disoccupazione, che pure è alta, è al 12%? Gli italiani sono convinti che sia addirittura al 49%: il quadruplo. L’Italia invecchia e quelli con più di 65 anni sono già il 21%? La percezione è che siano il 48%. L’età media degli abitanti, che negli anni Sessanta era intorno ai trent’anni, è salita a 44,4? L’idea diffusa è che sia schizzata a 59.

E sull’immigrazione…

Per non dire degli immigrati. «Demografia in cifre» dell’Istat certifica che gli stranieri residenti in Italia (dati 2015) sono 5.014.437 pari a circa l’8% della popolazione con intere aree geografiche (come le isole) in larga parte esenti dal fenomeno? Gli italiani «percepiscono» che siano oltre il triplo: il 26%. Vale a dire, come spiegavamo, 15 milioni e mezzo. E va già meglio che nel 2014 quando, prima di scoprire dalla tivù l’esistenza della rotta balcanica e degli sbarchi sulle isole greche, questa percezione era ancora più alta: 30%. Come se avessimo 18 milioni di stranieri! Per non dire dei musulmani. Dice un recente studio del Viminale, che costretto dal timore di attentati tiene un monitoraggio continuo della galassia, che gli islamici sono da noi un milione e 550 mila. Meno di un terzo degli immigrati. Meno del 3% della popolazione totale. Bene: quelli «percepiti» sono sei o sette volte di più: il 20% degli abitanti. Pari a dodici milioni! Bum! E potete star certi che, messi di fronte ai numeri reali, molti scuoteranno la testa: «Vai a sapere perché ci viene nascosta la realtà…».

(foto ANSA/ETTORE FERRARI)

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